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Sentieri di Celluloide – San Babila ore 20 : un delitto inutile

Sentieri di Celluloide

– Milano nel cinema –

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“SAN BABILA ORE 20 : UN DELITTO INUTILE”

 

Carlo Lizzani ha saputo dare al cinema, alla cultura, allo sviluppo Democratico del nostro paese: coraggio e passione alla battaglia per la liberazione d’Italia dal nazi-fascismo, nella ferma valorizzazione e difesa dei valori, sempre radicata nella realtà e nei travagli della nostra Italia

Giorgio Napolitano – (Presidente della Repubblica Italiana)

Milano: da Piazza del Duomo, centro del capoluogo lombardo, andando dritto da Corso Vittorio Emanuele, dopo 500 metri circa, si sbuca in Piazza San Babila, salotto milanese e rinomata piazza “Chic” della città. Negli anni ’70 San Babila si era trasformata in una sorta di roccaforte, territorio dei ragazzi militanti di estrema destra, una trincea dove si riunivano nei celebri locali, luoghi considerati vere e proprie sedi di partito, basi per pianificare attacchi ai “Rossi“.

Quei ragazzi milanesi di destra avevano un curioso nomignolo: “Sanbabilini“.

Milano aveva paura, testimone di azioni violente tra opposti estremismi, giovani contro altri giovani, storie di vite spezzate da entrambe le parti, raccontate nella cronaca. Nel 1976, Carlo Lizzani porta sul grande schermo: “San Babila ore 20:00: un delitto inutile”, pellicola considerata ancora oggi un valido documento utile per comprendere meglio l’epoca storica degli avvenimenti narrati, ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto a Milano, la sera di domenica 25 maggio 1975, alle ore 22:30: l’uccisione di Alberto Brasili, uno studente di sinistra, in via Mascagni, poco  lontano da Piazza San Babila, ad opera di un gruppo di giovani neofascisti.

Lizzani sceglie di girare senza scritturare dei divi per dare più credibilità e drammaticità al racconto realizzando un film neorealistico con attori completamente sconosciuti selezionati dopo centinaia di provini . Le manifestazioni politiche riprese nel film sono state realizzate con la macchina da presa nascosta dentro un furgone mentre attori e comparse si univano ai manifestanti, tra i quali iniziavano veri tafferugli sedati solo con l’intervento della forza pubblica.

Nell’arco di un’unica giornata si snodano le vicende di quattro ragazzi: Fabrizio (Piero Brambilla), Michele, detto “Miki” (Giuliano Cesareo), Franco (Daniele Asti), e Alfredo (Pietro Giannuso). i primi due sono di elevata estrazione sociale, il terzo ha delle occupazioni non precisate, il quarto ha già scontato un breve periodo di detenzione a seguito di una violenza sessuale poi riparata attraverso il matrimonio con la vittima: tutti aderenti all’estrema destra.

La mattinata inizia con la loro partecipazione al funerale di un vecchio gerarca del ventennio, per poi recarsi al Liceo Beccaria danneggiando, con delle catene, i motorini parcheggiati di fronte all’istituto. Intorno a mezzogiorno il gruppo, dopo aver tracciato con lo spray, la svastica sulla vetrina di un negozio  appartenente ad una famiglia di ebrei, lanciano con le fionde delle biglie di ferro ai passanti intervenuti per cancellare il simbolo nazista. Poco dopo Fabrizio, Michele e Franco, durante un giro in macchina, rimorchiano una ragazza, portandola nel negozio di elettrodomestici, chiuso per la pausa pranzo, dove lavora Alfredo, con lo scopo di divertirsi con lei.

Il primo a farsi avanti è Franco che riesce solo a seviziarla con un manganello, minacciandola di sfregiarla se rivelerà agli amici quanto è successo. Nel pomeriggio si ritrovano in Piazza San Babila e vengono coinvolti nei disordini durante un corteo di sinistra riuscendo a fuggire in macchina travolgendo un banchetto informativo del movimento femminista. Seguirà un ennesima bravata: l’acquisto in un Sexy Shop di alcuni falli di gomma con i quali molesteranno  delle signore di passaggio.

Giunge la sera, Il branco è tornato in zona San Babila, girando tra le vie incrociano una giovane coppia che passeggia, ed al gruppo fa pensare che siano le loro vittime ideali. Bloccati sotto i portici vengono accoltellati da tutti e quattro, il rivale in rosso rimane ucciso e la sua fidanzata ferita. Dopo essersi dati alla fuga, Franco tornerà a casa, gli altri proseguiranno la serata in una sala giochi, dopo che Fabrizio ha consegnato il suo coltello alla ragazza che nel pomeriggio è stata violentata, incontrata casualmente durante la fuga. Sarà proprio lei a guidare all’identificazione degli assassini nella sala giochi, accerchiati dalla Polizia che li arresterà all’uscita.

Il film di Carlo Lizzani si apre con i titoli di testa su un immagine sfocata, accompagnati dalla tagliente colonna sonora di Ennio Morricone. La storia inizia in piazza Cimitero Maggiore durante il funerale di un gerarca fascista per poi proseguire con il raid al Liceo Beccaria, in via Carlo Linneo. Il bar dove il gruppo di neofascisti si raduna per pianificare le loro azioni e il “Sundown”, di Piazza San babila. Il negozio, grafitato con la svastica è la Boutique Finzi, in via Vittorio Emanuele. Il negozio dove lavora Alfredo si trova in via Cesariano in zona Sempione. Il sexy shop dove il gruppo acquista dei provocanti falli di gomma per infastidire le passanti è tra i primi aperti in Italia, in Sempione, Arco della Pace. Le altre location dove il film è ambientato sono: Piazza Diaz, Piazza del  Carmine, Piazza Vetra, via Canonica, via San Pietro all’Orto. L’uccisione dei giovani di sinistra avviene in galleria San Carlo a pochi passi da piazza San Babila. La scena finale con l’arresto dei neofascisti è stata girata in piazza San Lorenzo nel quartiere Zingone di Trezzano Sul Naviglio. Pietro Brambilla nella sua breve carriera cinematografica sarà nel cast di : “Cattivi pensieri“, scritto, diretto ed interpretato da Ugo Tognazzi, nel 1976, è girato a Milano.

 

 

Ma questa è un’altra storia…

“A ben Arrivederci”

Joe Denti