Tutto esaurito al Forum di Assago per il ritorno dei Blue, boyband mai dimenticata che sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza
Sono cresciuti loro, ormai padri di famiglia che mostrano orgogliosamente le foto di mogli e figli sui maxischermi. Cosa che una ventina di anni fa sarebbe stata accolta con una mezza rivolta dalle loro fan.
Ma sono cresciute anche le loro fan: giunte a migliaia, entusiaste, in qualche caso commosse e con figli o nipoti al seguito.
Sono passati quasi venticinque anni dalla nascita dei Blue, supergruppo britannico che in cinque anni ha conquistato le classifiche senza dover ricorrere a reality e talent. Un buon gruppo costruito sulla personalità e sul talento estremamente versatile e multiforme di Anthony Costa, Duncan James, Lee Ryan e Simon Webbe.
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Un caso sostanzialmente più unico che raro. Perché i Blue, rispetto a tutte le boyband che li hanno preceduti e in qualche caso seguiti – dai Backstreet Boys ai New Kids on the Block, dai Take That, piuttosto che Boyzone, Boy II Men e si potrebbe continuare a lungo – non hanno mai litigato, non si sono mai separati e si sono sempre mantenuti in attività. Anche se…
…Anche se nel 2005, stremati da un triplo giro del mondo, i quattro decidono di prendersi una pausa. Ufficialmente non si sciolgono, nemmeno litigano. Ognuno di loro pubblica un disco solista, non indimenticabile né per la critica né per le classifica, per tornare in pompa magna nel 2011 all’Eurovision. E da allora, mantenendo impegni più razionali e graduali, i Blue hanno continuato a incidere, cantare ed esibirsi facendo il pieno un po’ ovunque.
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Il Forum li accoglie con un pienone inverosimile che fa il paio con gli show di qualche mese fa in alcuni club in versione ridotta – Anthony Costa era infortunato – e promette di essere solo l’anteprima dei pienoni che verranno. La data di Milano è una sorta di prova generale. Un concerto breve, forse troppo (75’ circa) che serviva solo a come riscaldamento in vista delle prossime tappe. Ma soprattutto a promuovere l’evento più atteso…
Nel corso dello show infatti spunta l’annuncio del tour del 25esimo anno che proprio a Milano vivrà uno dei suoi eventi più attesi, due date, il 13 e il 14 novembre – sempre al Forum – insieme a ospiti d’eccezione: si parla già del possibile coinvolgimento di Tiziano Ferro che scrisse l’adattamento in italiano di Breathe Easy, tradotto A chi mi dice nella sua versione per il nostro paese che a oggi è uno dei loro maggiori successi.
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Lo show, per quanto contenuto, è perfetto. Con la capacità di chi sa esattamente cosa offrire e come, i quattro si dividono equamente gli spazi sul palco, si mettono in posa e propongono una versione degna di un greatest hits tutti i propri maggiori successi… All Rise, One Love oltre alla splendida Sorry Seems to Be the Hardest Word che all’epoca avevano portato al successo insieme all’autore originale, Elton John, loro grandissimo fan.
Tra una ballata e un uptempo, tra un ricordo pop e una cover, i Blue si limitano al compitino. Giusto per convincere gli italiani a mettere da parte una parte della tredicesima per investire sugli show del prossimo anno.
Nel corso della loro carriera, i Blue hanno venduto oltre 15 milioni di dischi in tutto il mondo, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. L’Italia è stato uno dei primi paesi a riconoscere il loro successo: “Cerchiamo di venire in Italia ogni volta che possiamo – dice Duncan James – perché qui ci sentiamo a casa, e posso garantire che non è una frase fatta. I nostri fan ci hanno sempre fatto sentire a casa, nei grandi spazi e nei piccoli club”.
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Impegni diradati, ma non per questo meno attesi:“È vero che ora giriamo meno, abbiamo tutti famiglia e per noi, per quanto questo sia il mestiere più bello del mondo, resta un impegno davvero invasivo. Vogliamo fare le cose per bene, senza sacrificare niente. Ma senza mai rinunciare alla nostra famiglia. I fan hanno capito…”
Il concerto del Forum chiude un minitour che ha restituito alla band la sensazione dei bagni di folla del 2005. Quest’anno tre date a Milano, due al Fabrique ad aprile e una al Forum anticipata dalle tappe di Napoli, Padova, Roma e Bari. Tutti praticamente soldout. I biglietti del Fabrique sono andati venduti in nemmeno 24 ore. Parterre stracolmo al Forum.
Il ritorno annunciato in vista dell’anno prossimo non vuole semplicemente essere un revival… “Nessuna nostalgia, nessun rimpianto. Non si tratta solo di guardare indietro e fare le cose che abbiamo fatto meglio. Vogliamo che i nostri concerti siano una celebrazione della musica e della connessione che abbiamo costruito con i nostri fan. Oggi più che mai questa cosa ha un senso profondo, soprattutto in Italia”.