Il Premio Scerbanenco 2017, parte integrante del programma milanese di Noir in Festival (in città fino a domani prima di spostare a Como) è finito nelle mani di Luca D’Andrea. L’autore bolzanino ha sbaragliato la concorrenza con “Lissy”, aggiudicandosi il premio nella corsa finale con Marcello Fois, Elena Mearini, Romano De Marco (che ha vinto il premio del pubblico con “L’uomo di casa”) e Bruno Morchio. Giuria guidata da Cecilia Scerbanenco, figlia dello scrittore a cui è intitolato il riconoscimento, ha premiato quello colui che nel 2016 aveva prodotto un caso letterario come “La sostanza del male”, tradotto in oltre trenta Paesi e capace di attirare lettori e critica con i racconti ambientati nelle montagne dell’Alto Adige, dove D’Andrea faceva il professore precario fino a pochi mesi fa. Ha vinto un premio ritenuto un must nella letteratura noir, dedicato all’autore, ucraino di nascita e milanese d’adozione, scomparso nel 1969 per un arresto cardiaco dopo aver pubblicato “I milanesi ammazzano al sabato”.