A Milano è possibile visionare in modo del tutto gratuito una delle opere italiane più belle in assoluto, senza biglietto.
Una possibilità che viene offerta a tutta la cittadinanza, anche se molti non sono al corrente di questo beneficio e non sanno soprattutto perché per gli italiani è possibile sempre visionare questo specifico quadro.
Si tratta infatti di un dipinto famoso che ha però una storia passata molto particolare, legata proprio a quello che gli italiani hanno fatto e quindi alla grande vittoria conquistata con quel gesto.
Presso la Galleria d’Arte di Milano si trova una delle opere più famose di tutti i tempi ovvero Il quarto stato, un dipinto a olio su tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo che è stato realizzato tra il 1898 e il 1901. Questo si trova al centro della collezione della Galleria mentre prima era presso il Museo del Novecento, prima ancora presso Palazzo Marino.
Il Quarto Stato rappresenta un gruppo di braccianti che avanzano in segno di protesta. Un corteo che però non ha un volto violento, ma sembra quasi trionfale. L’obiettivo del dipinto era quello di dare vita a una manifestazione in strada, come altre opere dello stesso pittore, ma sono i soggetti in primo piano a cui prestare attenzione: due uomini e una donna con bambino. È proprio la donna a guidare la protesta, si può evincere dal gesto del suo braccio che invita gli altri a procedere nella sua direzione.
La sua ubicazione crea un problema non da poco che ha a che fare proprio con la sua storia. Non tutti sanno che la sua genesi è veramente particolare, infatti riuscì ad arrivare a Milano grazie al pagamento di tutti i cittadini che fecero proprio una raccolta e quindi riuscirono il 20 maggio del 1920 ad aggiudicarsi l’opera.
Una questione così spettacolare che il sindaco del tempo scelse quindi di rendere l’opera, per sempre, ad accesso gratuito. Era stata comprata dal popolo ed era giusto che a loro rimanesse sempre di facile accesso. Quindi la sua visione è sempre stata gratuita per i cittadini, anche all’interno delle mostre a pagamento, questo perché è un gesto che rispetta la tradizione e la volontà di quel tempo e di quelle persone che contribuirono a rendere l’opera un possedimento della città.
Quindi anche quando si trova all’interno di collezioni che prevedono di fatto un ticket di ingresso, è possibile chiedere, in relazione a quanto previsto, di poter visionare solo l’opera gratuitamente senza pagare il biglietto.