Milano si conferma capitale della moda. La settimana dedicata ai capi d’abbigliamento maschile entra nel vivo: le date di riferimento.
Milano indossa l’abito migliore. Il 2024 del capoluogo lombardo comincia con la Fashion Week maschile. Un appuntamento molto atteso perchè apre quelle che saranno le iniziative dentro e fuori la passerella. Un viaggio tra glamour, sociale e politica. A Milano tutto diventa un caso, persino l’abbigliamento.
Dietro la moda c’è il lavoro e le condizioni dei dipendenti nelle varie case di abbigliamento e accessori non sono sempre idilliache. Sul banco degli imputati ci sono i contratti da risolvere e le ore di lavoro – con relativa retribuzione – da rivedere. Calibrare per produrre, ma dal 12 al 16 gennaio 2024 si cambia: a parlare è lo stile. Importante è capire quello che dice con una semplice sfilata. Passerella che nasconde molteplici significati: interpretarli al meglio è la nuova definizione di successo.
74 sono gli appuntamenti dedicati per questa edizione, presenti anche i cosiddetti incontri ravvicinati: ogni stilista parla, descrive e sponsorizza il proprio brand all’insegna della sostenibilità. Questa è la parola d’ordine per il 2024 con abbinato, come fosse un cardigan in una fredda giornata invernale, l’ambiente. Combattere l’inquinamento è l’altra priorità che vale quanto – forse più – dello stile. L’atteggiamento fa la differenza.
Ecco perchè i grandi marchi si sprecano a cercare di entrare in quella che resta una nuova ottica e lo resterà ancora per molto tempo. Serve iniziativa e ai brand di riferimento non manca. Di questo (e molto altro) si parlerà in quelle che saranno le giornate dedicate. Possibile trovare Gucci, Cucinelli, Disquared, ma anche D&G, Fendi, Cornelliani e Armani. Senza contare la presenza di Msgm a Porta Venezia. Ce n’è per tutti gusti e per tutti gli stili. L’irriverenza e la classe fanno da padroni per quella che sarà una parentesi anticipatoria della bella stagione.
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Vera e propria ripartenza anche per chi – è il caso di dirlo – aveva visto avviare la propria stagione senza la minima speranza. Le cose sembravano aver preso una brutta piega per molti, ma poi le feste di Natale hanno riequilibrato tutto. Si parla anche di saldi: la congiuntura economica non può che influenzare questo tipo di eventi. Anche se si parla di qualità. Il lusso sta diventando sempre più un privilegio e la classe media cerca un po’ di respiro.
Ecco perché la moda maschile può fungere da apripista anche verso quella che si prospetta essere una rimodulazione dei costi. Senza intaccare la qualità. L’arte del riadattamento diventa cool. In tempi in cui altrove bisogna fare di necessità virtù, la moda maschile di Milano comincia a fare della virtù una necessità. Parola di Kiton che, con la Mostra alla Triennale dal titolo Tailoring School, ha spiazzato tutti. Non è ancora il momento, però, per tirare le somme. C’è ancora modo di sorprendersi evitando di ripiegare – per il momento – ogni aspettativa.