Michela Murgia rivive attraverso le sue opere nel giorno del compleanno. La scrittrice e intellettuale viene ricordata al Teatro Carcano.
Michela Murgia non è mai morta davvero. Questa è la frase ricorrente di chi la stima e l’apprezza non solo per la florida carriera che ha portato avanti, ma anche e soprattutto per via di una mentalità aperta e sotto certi aspetti rivoluzionaria. L’ultima lezione di vita negli ultimi mesi alle prese con la malattia.
Un tumore al quarto stadio, che ha avuto la meglio lo scorso agosto, non le ha impedito di fare tutto ciò che più amava. Di farlo all’ennesima potenza, come se non avesse più nulla da perdere. Ora il suo insegnamento resta attraverso poesie, scritti, racconti che ha diramato nel tempo. L’ultima opera, postuma, “Ricordatemi come vi pare”, raccoglie le ultime riflessioni di una donna consapevole di aver dato tutto e certa di lasciare un segno.
Non lo hanno testimoniato soltanto le piazze piene prima, durante e dopo il suo passaggio professionale e umano, ma lo testimoniano (confermando l’interesse per uno stile e dei concetti senza tempo) i giovani e le nuove generazioni curiose di capire e approfondire un certo tipo di repertorio culturale. La Murgia fu una delle prime a parlare di famiglia Queer: un tipo di legame diverso dalle convenzioni sociali, che esula dai legami di sangue e ridisegna la famiglia allargata come nucleo.
Concetto che ha portato avanti fino alla fine dei suoi giorni con esempi pratici e sorrisi, ma anche riflessioni profonde, da dispensare a chiunque abbia voglia di apprendere, approfondire, valutare. Proprio questo è lo scopo di un recital tributo nel giorno del suo compleanno: la scrittrice e saggista avrebbe compiuto 52 anni e al Teatro Carcano di Milano vogliono ricordarla con uno spettacolo dedicato dove passeranno sue testimonianze, ricordi e scritti da decantare. In scena tanti amici e colleghi: Lella Costa, Teresa Ciabatti, Marcello Fois, Alessandro Giammei, Alessio Vannetti e Fabio Calabrò.
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L’evento prende spunto proprio dall’ultima opera dell’intellettuale “Ricordatevi come vi pare” e diventa “Festeggiatemi come vi pare”, perchè Murgia – ancora oggi – è un riferimento per tanti che intendono continuare a festeggiare la sua presenza. Mutata solo nella forma, ma non nella sostanza.