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Cultura e Spettacolo

Le Iene anticipazioni: “risolto” un giallo italiano, per loro è omicidio

Un giallo che ha interessato l’Italia a lungo negli ultimi anni e che ora con Le Iene sembra trovare una verità alternativa.

Un servizio che mira a smontare la tesi ufficiale, ovvero quella del suicidio, è stato firmato da Marco Occhipinti e Roberta Rei e andrà in onda nella puntata de Le Iene, martedì 9 dicembre in prima serata su Italia 1. Il mistero da risolvere è uno dei cold case italiani più inquietanti degli ultimi anni e adesso una nuova simulazione digitale dovrebbe ribaltare quelle che sono state finora le certezze sul caso, sostenendo come assurda la tesi della caduta volontaria.

Le Iene anticipazioni: “risolto” un giallo italiano, per loro è omicidio (screenshot Mediaset) – MilanoCityRumors.it

Il caso in questione, che grazie a questa inchiesta della trasmissione di Italia 1 potrebbe trovare una nuova verità, è quello di David Rossi, responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. Rispetto all’accaduto, la novità più rilevante arriva da un’analisi realizzata dall’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, considerato uno dei massimi esperti italiani del software di simulazione Virtual Crash.

La nuova consulenza sulla caduta di David Rossi nel 2013

Il suo studio ha ricostruito la dinamica della caduta utilizzando un manichino antropomorfo virtuale calibrato sulle misure reali del corpo di Rossi, che sono state ricavate dalla TAC 3D realizzata dopo la sua riesumazione; la nuova ricostruzione si è avvalsa di un ambiente tridimensionale identico al vicolo di Rocca Salimbeni, ottenuto tramite scansione laser e di una versione recente del software di simulazione, che realizza anche movimenti complessi del corpo.

La nuova consulenza sulla caduta di David Rossi nel 2013 (screenshot video) – MilanoCityRumors.it

Secondo l’esperto, la simulazione così ottenuta riproduce il video reale “con una compatibilità del 95%”, ma è proprio questa alta compatibilità che fa sì che l’ipotesi del suicidio formulata dalla superperizia dell’Università La Sapienza nel 2022, dove si ipotizzava un “gesto anticonservativo” con rilascio volontario della presa dalla sbarra della finestra, non sia del tutto credibile. Nel servizio, l’ingegnere afferma che dal punto di vista meccanico, David Rossi non può aver fatto tutto da solo.

Cosa non torna rispetto alla versione ufficiale

Diversi i punti che non tornano in base alla nuova simulazione: il corpo nel video reale scende inclinato e senza sfiorare il muro, inoltre la posizione di braccia e gambe non coinciderebbe con quella ottenuta nella simulazione del 2022, infine la traiettoria del corpo sarebbe coerente, secondo Monfreda, con una caduta non autoindotta. C’è poi l’elemento dell’orologio: la cassa e i cinturini si vedono cadere in momenti diversi, separatamente dal corpo.

Cosa non torna rispetto alla versione ufficiale (screenshot video) – MilanoCityRumors.it

Questa sarebbe la prova che David Rossi non sarebbe caduto volontariamente, ma ci sarebbe stata una trattenuta prolungata ai polsi. A sostegno di questa ipotesi viene citata anche la nuova relazione medico-legale di Roberto Manghi, secondo cui la lesione al polso sinistro sarebbe stata prodotta da movimenti a strappo. Anche nel 2022 venne usato il software riutilizzato stavolta, ma quella versione non sarebbe stata in grado di riprodurre i movimenti precedenti alla caduta.

Le reazioni alla nuova consulenza sul caso della morte di David Rossi

Non si sono fatte attendere le reazioni, con Carolina Orlandi, figlia della moglie di David Rossi, che ha commentato: “Non siamo più nell’ambito delle opinioni. È la fisica che dice che mio padre non si è suicidato”. Ora la famiglia chiede la riapertura delle indagini per omicidio, auspicando che sia una Procura diversa da quella di Siena a occuparsi del nuovo materiale. Le Iene ricordano come i loro servizi abbiano contribuito all’istituzione, nel 2021, della Commissione parlamentare d’inchiesta.

Questa già nel 2022 ha evidenziato la presenza di lesioni sul corpo non compatibili con la sola caduta, ma in ogni caso c’era la perizia tecnica che confermava l’ipotesi del suicidio. Il presidente di quella Commissione, Gianluca Vinci, intervistato nel servizio, si dice convinto della necessità di tornare ad approfondire: “Di sicuro non si è trattato di un suicidio”. La nuova consulenza, in definitiva, non stabilisce verità giudiziarie, ma solleva elementi che potrebbero riaprire il dibattito investigativo.