È la prima linea di difesa del nostro Paese contro i terremoti. A Milano per tre giorni si parlerà della Rete sismica nazionale dal 20 al 22 ottobre.
La raccolta dei dati sui terremoti e le nuove tecnologie saranno al centro della tre giorni di Milano incentrata sulla Rete sismica nazionale. Si tratta di una delle infrastrutture più importanti dell’Istituto nazionale di geofisica e di vulcanologia (Ingv).
Gli esperti si riuniranno dal 20 al 22 ottobre presso la sede di Milano dell’Istituto in forma Plenaria per l’importante momento di confronto tecnico-scientifico sul monitoraggio sismico in Italia. La Rete sismica è capace di monitorare in tempo reale la sismicità e assicurare la sorveglianza sismica del territorio nazionale.
“L’Ingv gestisce e sviluppa alcune importanti infrastrutture di ricerca e la Rete sismica nazionale è oggi la principale tra esse”, ha detto il direttore del Dipartimento Terremoti Salvatore Stramondo. L’Ingv contribuisce alle attività previste nel Piano triennale di attività dell’Ente (Pta) e nel Piano nazionale della ricerca Pnr. È compito dell’Ingv e del Dipartimento Terremoti favorire la crescita tecnologica e lo sviluppo della Rete, così da adempiere ai compiti di monitoraggio e alle attività di ricerca e progettuali.
La Rete sismica nazionale è nata dopo il terremoto dell’Irpinia-Basilicata del 1980. Consente di monitorare in tempo reale la sismicità in Italia e nel mondo e di assicurare il servizio di sorveglianza sismica del territorio nazionale, strategico per il servizio nazionale di protezione civile. Attualmente la rete comprende circa 500 stazioni installate sul territorio italiano.
Tutte trasmettono in tempo reale i dati alla Sala di sorveglianza sismica e allerta tsunami dell’Osservatorio nazionale terremoti (Ont) dell’Ingv. Qui un servizio attivo 24 ore su 24 si occupa di localizzare e calcolare la magnitudo degli eventi sismici che si verificano in Italia e nel mondo. Al servizio di sorveglianza del territorio italiano contribuiscono anche la Rete accelerometrica nazionale del Dipartimento della Protezione civile (Dpc), le reti di altri Enti di ricerca e quelle di varie Università italiane.
“La Plenaria di Milano rappresenta un importante momento di confronto e aggiornamento sullo stato dell’arte della Rete sismica nazionale. – ha spiegato Lauro Chiaraluce, dirigente di ricerca dell’Ingv e coordinatore del board della Rete – La discussione tratterà anche i principali progetti di ricerca in corso e le prospettive di sviluppo future, sia nel campo del monitoraggio sia in quello della ricerca scientifica di base”.
Particolare attenzione sarà infine dedicata ai temi della raccolta, gestione e manutenzione dei dati sismici, aspetti centrali per assicurare la qualità e la continuità del servizio di sorveglianza sismica. L’obiettivo è il continuo miglioramento della rete di monitoraggio e l’integrazione tra innovazione tecnologica e ricerca scientifica. Elementi chiave per il progresso delle conoscenze sui terremoti e per il rafforzamento delle attività di prevenzione e mitigazione del rischio sismico.