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Cultura e Spettacolo

Gianni Minà, il vero motivo della sua scomparsa: ecco di cosa soffriva

Gianni Minà per colpa di che cosa è morto? Di che cosa soffriva il grande giornalista italiano? Fino a ora nessuno lo ha mai saputo.

Non ha certamente bisogno di presentazioni, Gianni Minà, giornalista e conduttore italiano che con il suo modo di fare televisione e non solo, ha formato una intera generazione di esperti del settore: ancora oggi, il suo modo di condurre resta un vero punto di riferimento per chi è appassionato di questo lavoro.

Gianni Minà -milano.cityrumors.it

Tanti anche i riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, tra i tanti nel 1981 il Presidente Pertini gli ha consegnato il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo e nel 2007 ha ricevuto il Premio Kamera della Berlinale per la carriera. Eppure, il motivo che lo porta al centro dell’attenzione ha a che fare con i suoi ultimi giorni: quali sono stati i motivi che lo hanno condotto alla morte?

Gianni Minà, quale sono state le cause della sua morte?

Ad annunciare la morte di Gianni Minà è stata la sua famiglia tramite i profili social ufficiali: “Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari” e ancora: “Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

Gianni Minà foto Ansa -milano.cityrumors.it

Questo il messaggio che la famiglia ha deciso di rendere noto sui canali social del giornalista stesso, che ricordiamo essere deceduto il 27 marzo 2023 a 84 anni.

Insomma i motivi hanno a che fare con una breve malattia cardiaca che però non sembra avergli dato scampo e che poco a poco, lo ha portato via, per il grande dolore di tutte le persone che lo hanno conosciuto. Non sembra infatti che ci siano stati altri motivi più particolari, la situazione sarà precipitata in pochi giorni, quelli finali.

Per il suo ultimo saluto, in Campidoglio, è stato allestito nella sala Protomoteca, la camera ardente: la sala è rimasta aperta da mercoledì 29 marzo, dalle 10 fino alle 19. I funerali poi si sono svolti in forma totalmente privata, cosi come da suoi volere e da volere della sua stessa famiglia.

Ad ogni modo, una cosa è certa, il passare del tempo non potrà mai cancellare la sua carriera e il lascito che ancora oggi, non smette di lasciare a chi lo ha seguito, anche solo una volta nella vita.