Chiara Ferragni contro l’Antitrust: impugna la sentenza, ma la Procura continua a indagare

Chiara Ferragni procede con la propria strategia di difesa. La donna aveva promesso di impugnare la sentenza del Codacons.

L’ha detto e l’ha fatto. Chiara Ferragni, al momento fuori dai radar social dove posta solo foto di famiglia, sceglie di andare avanti per la propria strada. Un passo alla volta, anzi una mossa alla volta. Ci pensa il suo team di legali che sta mettendo a punto una strategia ben precisa rispetto alla difesa da tenere alle accuse di truffa aggravata per cui l’imprenditrice è iscritta nel registro degli indagati dopo il caso Balocco.

Chiara Ferragni, che declino
Chiara Ferragni si difende (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Le inchieste viaggiano su due filoni paralleli. Prima l’Antitrust che ha multato la Ferragni per un milione di euro, poi la Procura chiamata a indagare su un possibile “sistema Ferragni”. L’affaire Balocco, infatti, avrebbe dato la stura agli inquirenti per indagare sulle dinamiche relative alla commercializzazione di prodotti a marchio TBS, che sta per The Blonde Salad.

Ferragni contro l’Antitrust

Una delle società di Ferragni. Sembrerebbe, infatti, che sia stata proprio lei con il suo team a suggerire certe dinamiche commerciali e, quindi, il raggiro legato alla beneficenza si sarebbe concretizzato proprio su queste basi. Tutto da dimostrare, intanto però lei si muove e impugna la sentenza dell’Antitrust.

L'appello di Belen Rodriguez in difesa di Chiara Ferragni
L’imprenditrice impugna la sentenza del Codacons (Foto Ansa) – Milano.cityrumors.it

L’imprenditrice digitale fa ricorso al TAR come aveva già fatto in precedenza Balocco, ritenendo il provvedimento “ingiusto”. In ballo, per adesso, c’è solo una sentenza che costringerebbe la Ferragni a pagare un milione di euro di multa per “risarcire” i consumatori ingannati dal pandoro a scopo benefico.

La replica del Codacons

Non è poco, ma non è neanche tutto, visto che il Codacons replica al ricorso della donna dicendo che le motivazioni addotte contraddicono lo stesso statuto delle società in essere di Ferragni. Quindi è come se la donna, con questa mossa, contraddicesse sè stessa. “Dati irreali” – fanno sapere dall’Antitrust con un comunicato ufficiale – e invitano il TAR a far procedere l’imprenditrice con il risarcimento.

La diatriba legale non è ancora finita, anzi è appena cominciata. La celebre imprenditrice, dal canto suo, ha assicurato che qualora la pena venisse confermata pagherà il milione come concordato. Altrimenti aggiungerà la cifra alla beneficenza già fatta al Regina Margherita di Torino (a cui dovevano andare i proventi del pandoro benefico) che ha incassato un milione di euro nelle scorse settimane.

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Scuse pubbliche di Chiara Ferragni che, per rimediare al suo “errore di comunicazione” ha scelto di dare un po’ di respiro alle casse del nosocomio. Per la Giustizia questo non basta: sono altri gli elementi, ancora al vaglio, per poter definire chiusa questa vicenda. In un senso o nell’altro.

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