Chiara Ferragni presa di mira nuovamente sui social. Scoppia un altro caso, stavolta dopo il commento alle prossime nozze di Diletta Leotta.
Chiara Ferragni non trova pace. La nota imprenditrice digitale è nell’occhio del ciclone dopo le indagini della Procura di Milano per truffa aggravata e le possibili conseguenze relative al pandoro gate e gli altri (possibili) accordi con aziende dolciarie del calibro di Dolci Preziosi e Mondelez. Senza contare la querelle relativa alle bambole della Trudi.
Insomma ce n’è per tutti: pane per i detrattori e problemi per il suo team di esperti che devono ritrovare un’immagine spendibile entro poco tempo. Altrimenti la reputazione di Chiara Ferragni rischia di colare a picco. Più di quanto non stia già facendo. Il problema infatti è che l’imprenditrice è una calamita in negativo: attira soltanto cattiva pubblicità e non riesce a ritrovare la giusta metrica per interfacciarsi in modo accettabile con i follower che non solo non la perdonano, ma non le lasciano passare nulla.
L’esperimento dell’albergo in Val D’Aosta parla chiaro: l’azienda ha dovuto rimuovere il post. Le shitstorm – ovvero tempeste di commenti negativi – però non sono finite. La nota imprenditrice commenta la foto che annuncia le imminenti nozze di Diletta Leotta con il portiere Loris Karius. I commenti si sprecano: Chiara Ferragni non è da meno.
Solo che sotto il suo commento gli utenti hanno cominciato a rispondere sbeffeggiandola pesantemente. Persino la foto di una celebrazione diventa un caso da tenere d’occhio. Ormai qualsiasi cosa faccia è come se fosse bollata. Un marchio che non solo non va più via, ma rende impossibile qualsiasi tipo di difesa.
Infatti le autorità giudiziarie devono ancora esporsi, quindi non è ancora certo che Ferragni sia colpevole delle imputazioni a lei ascritte, eppure il “tribunale mediatico” ha già deciso da che parte stare. Contro Chiara Ferragni. Un verdetto a chiare lettere – neanche a dirlo – che inciderà inevitabilmente sulle finanze e la costruzione del lavoro futuro. Un impero che rischia di sciogliersi come neve al sole. Il tempo di un click per un commento: uno alla volta, fino a diventare un’ecatombe. L’abisso a colpi di dislike. Questo è il fallimento 2.0.