Lo stereotipo è da sempre una peculiarità intrinseca nella cultura: un esempio ben noto è la Commedia dell’arte, genere teatrale che ha plasmato i suoi personaggi sui dialetti e i cliché tipici di una città. Il rovescio della medaglia è invece il campanilismo, dove le caratteristiche che altri ritengono fonte di satira diventano, per chi le possiede, motivo di orgoglio e quindi rivendicate, esattamente come le “maschere” della Commedia sono diventate, col passare del tempo, simbolo della città e dei suoi abitanti. A tal proposito, non ho ancora trovato un fumetto che rappresenta il prototipo del “Meneghino” meglio di Bravado.
Questa serie a fumetti, nata dalla collaborazione di Gianluca Maconi, Diego Cajelli e Andrea Voglino, ci mostra una Milano distopica, l’esasperazione e la deformazione di un futuro prossimo e verosimile. Augusto Bravetta, un arzillo anziano con un fisico da bodybuilder e la libido di un teenager, ci racconta dai microfoni di “RADIO CAPITALE MORALE FM”, le sue avventure in un mondo dove la vecchiaia sembra non essere più un problema, curata dall’abuso di alcol, farmaci e droghe varie.
All’interno delle storie, tutto è una presa in giro dei tipici cliché di Milano: i personaggi parlano un Italiano continuamente “sporcato” da inglesismi e dialettismi milanesi, guidano SUV o macchine sportive, hanno nomi composti (ho riso allo sfinimento quando il protagonista incontra un certo Mariangelomelato) e vivono in una città dove ogni esercizio commerciale, dal ristorante al parcheggio privato, è arredato e gestito come un club di lusso.
Componente fondamentale di questo mondo è la supremazia del ricco (e in quanto tale più forte) sulla gente comune, spogliata di ogni diritto. Chi ha i soldi è libero di fare quello che gli pare con il malcapitato che si trova davanti, sia questo un manifestante in cerca di dignità, un aspirante influencer o un orribile mutante di Rozzangeles. Con il suo humor nero come il carbone ben contrapposto a dei disegni cartooneschi, Bravado è senza dubbio un fumetto che consiglierei a chi vuole farsi due risate ma, allo stesso tempo, riflettere sulla società attuale. Potete recuperarne le storie in formato digitale sul sito di Alias Comics oppure, se amanti del formato tabloid, chiedendo gli arretrati al vostro edicolante di fiducia.