Aldo, Giovanni e Giacomo rifiutati da Francesco De Gregori. La richiesta che cambiò per sempre le loro vite: l’aneddoto a teatro.
Aldo, Giovanni e Giacomo fanno parte dell’immaginario collettivo nella ricca filmografia italiana. La Commedia è il loro settore di riferimento che hanno arricchito ulteriormente anche a teatro. I lavori del trio ancora oggi sono molto richiesti e il merchandising funziona anche sulla base di tormentoni senza tempo.
Il Garpez, e non solo, ha conquistato generazioni: ora la vera e propria filosofia di vita del trio meneghino, con la compartecipazione di Aldo Baglio dalla Sicilia, prosegue nell’ipnotizzare adepti che aumentano di volta in volta che i film o gli spettacoli vengono riproposti su piattaforme o social. Loro tre sono diventati, per forza di cose, anche un fenomeno in Rete.
La fama li precede, ma non è sempre stato così e lo raccontano durante una puntata di PoreCast: il podcast di Giacomo Poretti che ha ospitato gli altri due colleghi a teatro per raccontare e raccontarsi ancora un po’ in un’intervista fiume andata in onda su YouTube e sui canali social del Poretti.
Nel corso del racconto, i comici hanno raccontato come il loro approdo al cinema, inizialmente, non fu preso benissimo dagli addetti ai lavori. Fanno l’esempio della partita di pallone più famosa del grande schermo in Italia. La prima fu quella di Salvatores con Marrakech Express. La seconda quella di Aldo, Giovanni e Giacomo che intendevano appunto omaggiare il celebre film con una citazione, la colonna sonora doveva essere “La leva calcistica ’68” di De Gregori.
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Il cantautore, allora già celebre, si oppose e al suo posto venne inserito un altro brano di un cantautore diverso: Vinicio Capossela con “Che cos’è l’amor”. La scena poi fece scalpore diventando il cult che tutti conosciamo, De Gregori – col senno del poi – si pentì della scelta fatta, ma era troppo tardi. “Non se ne parla neanche”, disse, poi a parlarne furono i giornali e Capossela – al posto di De Gregori – incassò un successo senza precedenti. Al pari di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il cinema regala “effetti speciali” anche, e soprattutto, quando gli schermi sono ancora spenti.