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Cronaca

Urbanistica a Milano, liberi tutti: la Cassazione smonta l’accusa di corruzione. “Nessun accordo illecito”

La VI sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato totalmente inammissibile il ricorso della Procura della Repubblica di Milano.

I giudici erano chiamati a decidere sulla sentenza del Tribunale del Riesame che revocava le misure cautelari per Manfredi Catella (Ceo di Coima), Alessandro Scandurra (Commissione Paesaggio) e Andrea Bezziccheri (patron di Bluestone).

Urbanistica a Milano, liberi tutti: la Cassazione smonta l’accusa di corruzione. “Nessun accordo illecito” (ANSA FOTO) – MilanoCityrumors.it

Le misure erano state inizialmente disposte dal gip Mattia Fiorentini lo scorso luglio. Il ceo di Coima e l’ex componente della commissione paesaggio del Comune di Milano erano finiti ai domiciliari. Il patron di Bluestone in carcere, con le accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso nella maxi inchiesta sull’urbanistica.

Secondo la Procura Catella e Bezziccheri avrebbero corrotto Scandurra per favorire la realizzazione, tra il 2018 e il 2024, dei progetti immobiliari delle loro società quando era componente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano. Il sostituto pg della Cassazione Cristina Marzagalli ieri aveva chiesto di dichiarare infondati i ricorsi presentati dalla Procura contro i provvedimenti del Riesame per Scandurra e Bezziccheri.

Per la Procura il Riesame non aveva preso in considerazione il “sistema” dell’urbanistica milanese

Già nei giorni scorsi la stessa pg aveva proposto, con un intervento scritto, il rigetto dell’atto di impugnazione dei pm milanesi su Catella. Nell’atto veniva riportato “che le risultanze in atti non dimostrano la formazione, né l’operatività di un accordo corruttivo tra Scandurra e Catella“, non potendosi sostenere che “i pagamenti delle fatture da parte” di Coima “siano riconducibili ad un accordo corruttivo anziché correlate ad attività professionale“.

Sulla stessa linea la posizione del costruttore Bezziccheri. I pm Petruzzella, Filippini e Clerici, con l’aggiunta Tiziana Siciliano, invece, hanno sostenuto che il Riesame non aveva preso in considerazione il “sistema” dell’urbanistica milanese, ma aveva portato avanti una “disanima atomistica”.

Per la Procura il Riesame non aveva preso in considerazione il “sistema” dell’urbanistica milanese (ANSA FOTO) – MilanoCityrumors.it

E così ha “giustificato a prescindere tutte le condotte di Catella e Scandurra“, non valutando la “correlazione” tra “l’esercizio della funzione pubblica e il conseguimento di vantaggi privati” nei rapporti corruttivi tra imprenditori e Commissione paesaggio, che col via libera alle operazioni immobiliari sarebbe stata al centro del meccanismo illecito.

Il Tribunale, ha scritto la Procura, ha “smontato l’orologio per dimostrare che nessun singolo ingranaggio è un orologio“. A Milano, oltre alle indagini per corruzione, sono in corso già altri procedimenti e processi per i reati di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso, che hanno portato al sequestro di cantieri, grattacieli e torri.