La situazione nella stazione di Bergamo si fa preoccupante. Nelle ultime ore, l’ennesima minaccia a un ragazzo: ecco i fatti
Polo fondamentale per la città, la stazione di Bergamo permette ai cittadini di raggiungere le cittadine limitrofe come quelle di Milano, Brescia o Treviglio e, parallelamente, di prendere gli autobus che li portano verso i comuni limitrofi o verso le valli. Sono quindi migliaia le persone che quotidianamente passano per la stazione di Bergamo ma, nell’ultimo periodo, sono sempre di più quelle che denunciano casi di violenza e aggressioni.
Solo pochi giorni fa, infatti, i commercianti dei locali limitrofi alla stazione si sono sfogati proprio per “l’inferno“, come l’hanno descritto, che nell’ultimo periodo ha invaso quella zona della città. Ogni giorno, gruppi di giovani e di giovanissimi si appostano alle pensiline e iniziano a bere birra, infastidendo i passanti e, talvolta, rubando anche catenine o smartphone a chi sta aspettando l’autobus. Nelle ultime ore, l’ennesimo caso: ecco cos’è successo.
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Poco dopo la mezzanotte di giovedì 15 febbraio, un 20enne si stava avviando verso la stazione di Bergamo dopo il proprio turno di lavoro in un locale di via Bono. All’altezza del supermercato Il Gigante, il ragazzo è stato accerchiato da quattro rapinatori nordafricani, i quali l’hanno minacciato che, se lui non gli avesse consegnato tutti i suoi soldi e il cellulare, loro gli avrebbero tagliato la gola.
Il ragazzo si è quindi subito messo ad urlare ed è scappato in direzione stazione. Giunto nei pressi del Mc Donald’s, che si trova proprio di fronte allo snodo dei treni, i malviventi hanno deciso di lasciar perdere a causa della presenza di altre persone e, quindi, si sono avviati all’interno dello scalo ferroviario per nascondersi.
Proprio in quei minuti, però, sono in zona stazione le pattuglie di due volanti della Questura per il servizio di controllo del territorio. Queste, notando un po’ di trambusto, si avvicinano verso i quattro nordafricani che, appena li vedono, scappano a gambe levate. Le autorità riescono a raggiungerne uno: si tratta di un 20enne egiziano con precedenti per possesso ingiustificato di armi e in stato di richiesta di asilo. Il giovane è stato arrestato e quindi portato in carcere poiché ritenuto come l’effettivo autore delle minacce al 20enne.