Dati allarmanti a Milano per la sicurezza cittadina: aumentano le rapine e i furti. In diminuzione gli omicidi e lo spaccio di droga. Le parole del sindaco Beppe Sala: “Un attacco politico-mediatico”
Il rischio di essere derubati o rapinati a Milano è aumentato notevolmente negli ultimi due anni. A confermare la poca sicurezza nel capoluogo Lombardo non sono solo le cronache, purtroppo, quotidiane e le testimonianze sui social media dei cittadini, ma il report pubblicato dal dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno che ha sottolineato l’urgenza di intervenire.
Milano si conferma per il settimo anno di fila come la provincia con il più elevato numero di reati denunciati in Italia. Un primato che non fa onore alla città meneghina e al suo primo cittadino, Giuseppe Sala che ricorda come non tutti i reati sono aumentati. Per esempio, lo spaccio di droga e gli omicidi volontari sono in diminuzione. Ma quello che preoccupa oggi a livello generale è il fenomeno della microcriminalità, sempre più elevata.
Milano, i dati sulla sicurezza spaventano: aumento della microcriminalità
Secondo uno studio recente di Eurispes, nelle provincie del Nord-Ovest dell’Italia solo il 40% dei reati vengono denunciati e nella città metropolitana di Milano sono stati registrati solo l’anno scorso 225 mila delitti ma secondo le statistiche, il dato potrebbe essere molto più elevato. Quello che spaventa di più la città di Milano è la microcriminalità, ovvero tutti quei crimini che avvengono per strada: rapine, borseggi, piccoli furti ecc.
Negli ultimi cinque anni le rapine in tal senso sono aumentate del 64% e i furti con scippo del 50%: in poche parole, si contano 16 mila rapine e 9 mila scippi denunciati. I numeri da capogiro posizionano la città milanese al primo posto nella classifica delle città più pericolose in Italia. Spesso, autori di queste tipologie di furti sono giovani ragazzi, molti stranieri e minorenni. Da qui, il fenomeno sempre più allargato delle baby gang.
Come riporta anche il Giornale, nell’ultimo rapporto della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, si legge che tali baby gang: “operano una violenza sproporzionata nei confronti delle vittime che vengono individuate nei coetanei, negli anziani, nei disabili e nei soggetti ai margini della società”. E il fenomeno è sfortunatamente in salita: il 6,5% dei giovani tra 11 e 19 anni dichiara di far parte di una gang. Di questi, il 13% ha compiuto un atto di vandalismo e su 10 almeno 3 hanno già preso parte ad una rissa. Infine, gli autori di tali reati sono nel 73% dei casi stranieri. L’aumento dei flussi migratori e le carenze nel sistema di accoglienza hanno creato situazioni di disagio nonché di esclusione sociale con la conseguenza propensione, per tali soggetti, alla delinquenza.
I reati diminuiti in città, le parole di Beppe Sala
Il sindaco di Milano Beppe Sala, ha però ricordato che nel tempo alcuni reati sono diminuiti in città. E’ il caso degli omicidi volontari che a Milano (così come in tutta Italia) sono in calo negli ultimi dieci anni. Proprio in merito a questo dato, il primo cittadino di Milano ha dichiarato in una storia pubblicata su Instagram e riportata dal Corriere: “C’è un’evidente campagna politico-mediatica contro Milano. Chi, per calcolo politico, attacca Milano fa un danno ai tanti che grazie all’attrattività della città lavorano”.
Poi il sindaco elenca gli altri reati diminuiti nell’ultimo nella città meneghina. Tra questi i reati di percosse, danneggiamento, traffico di droga e stupri. E riguardo proprio agli stupri, secondo i dati Istat, va segnalato nell’80% dei casi l’aggressore è una persona conosciuta dalla vittima: un partner, un ex, un parente o un amico. In tal caso, dunque, la prevenzione “su strada” risulta pertanto poco efficace in quanto i reati legati alle violenze sessuali avvengono nella maggioranza dei casi all’interno delle mura domestiche. Questo, comunque, non intacca il lavoro delle forze dell’ordine che sul suolo cittadino agiscono a tutela della popolazione.
Ma nello specifico, chi dovrebbe ripristinare la sicurezza cittadina sono le istituzioni principali di competenza che, nel caso di Milano, sono il questore, che a Milano è Giuseppe Petronzi; il prefetto Renato Saccone, il sindaco della città, in tal caso Giuseppe Sala, il comandante provinciale dei Carabinieri Pierluigi Solazzo ma anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Per contrastare la criminalità lo scorso ottobre il primo cittadino, Beppe Sala, ha nominato l’ex capo della polizia Franco Gabrielli delegato per la sicurezza sociale. Ma non solo, da parte del Governo è giunto un aumento delle forze dell’ordine con 380 carabinieri in più sul suolo provinciale lombardo. Di questi 160 solo a Milano dislocati in alcune zone ritenute critiche come i Navigli e la Stazione Centrale.