Blitz a Milano in via Gola, centro dello spaccio di droga nella zona dei Navigli. Cocaina, violenza e armi tutto il giorno: cinque arresti
All’alba di martedì mattina gli agenti dell’Antidroga della Squadra mobile di Milano, con il pm Leonardo Lesti e la guida del dirigente Alfonso Iadevaia e del funzionario Massimiliano Mazzali, hanno messo in atto un blitz in via Gola a Milano che ha portato a termine 13 misure cautelari, tutte firmate dal gip Alberto Carboni. Cinque arresti e otto divieti di dimora a Milano e in Lombardia per dodici cittadini marocchini e un cittadino egiziano, tutti già noti alle Forze dell’Ordine.
Le età dei tredici sono tutte comprese tra i 21 e i 37 anni e le accuse sono varie: si va dallo spaccio di droga al possesso illegale di arma da fuoco, passando per le lesioni personali e la rapina. Nel gruppo anche una donna di 31 anni marocchina che, oggi sottoposta a un divieto di dimora, occupava abusivamente un appartamento nello stabile al civico 23 e da qui prendeva le ordinazioni di droga. Ecco però come si è svolta l’indagine.
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Sul ponte sopra il Naviglio, nei cortili delle case popolari o direttamente per strada: in via Gola a Milano si spacciava 24 ore su 24, notte e giorno, d’estate e d’inverno e senza alcuna interruzione. Nessuna linea gerarchica tra gli spacciatori ma semplicemente un accordo tra venditori di palline di cocaina a rispettare ognuno i propri spazi e i propri ruoli e tutto procedeva normalmente, alla luce del sole. L’attività investigativa è iniziata il 28 gennaio 2023 quando un 22enne egiziano, accerchiato da otto nordafricani in via Barrili e colpito con calci, pugni e bastonate, ha denunciato quanto subito.
Gli investigatori di via Fatebenefratelli, quindi, hanno subito iniziato a studiare il caso e, ipotizzando che quello subito dal 22enne egiziano fosse un regolamento di conti legata allo smercio di droga, hanno iniziato a visionare telecamere e celle telefoniche per individuare i responsabili. I primi esiti sono arrivati subito: quattro marocchini, tutti già noti alle Forze dell’Ordine per via di reati precedenti e tutti “residenti” in via Gola, sono stati identificati.
Individuati i primi quattro, gli agenti hanno proseguito nell’attività investigativa posizionando telecamere nascoste ed effettuando intercettazioni quotidiane. Questo gli ha permesso di scoprire le posizioni e le abitudini dei pusher e le loro centinaia di cessioni quotidiane, documentate con video e con le registrazioni delle conversazioni con i loro “clienti”. Dalle intercettazioni, inoltre, gli agenti hanno scoperto che uno dei pusher possedeva anche un’arma da fuoco.
Per questo motivo, una sera di febbraio 2023, i poliziotti hanno simulato un controllo mentre lui si trovava in auto ma, quando gli hanno intimato l’alt, dopo un primo finto arresto di marcia il pusher è ripartito scappando a tutta velocità. Sapendolo armato, gli agenti hanno esploso un paio di colpi ma non sono riusciti a fermarlo: qualche ora dopo, però, è stato bloccato nei pressi di via Gola.