Clamorosa operazione della Guardia di Finanza e la magistratura mette sotto sequestro 84 milioni di euro nelle casse della GXO, colosso della logistica accusato di fatture false e di massiccio utilizzo di precariato
Il precariato, l’uso di personale non specializzato, o comunque non inquadrato secondo le norme di legge, non riguarda solo le zone agrarie del sud con episodi che negli ultimi mesi hanno avuto anche conseguenze davvero drammatiche.
Il massiccio ricorso al subappalto è diventato oggetto di indagine e approfondimento anche di molte magistrature del nord, soprattutto nel settore della logistica e della distribuzione.
É notizia di oggi che la Guardia di Finanza di Lodi abbia sequestrato quasi 84 milioni di euro nelle casse della filiale italiana della GXO.
La GXO Logistics è un vero e proprio colosso della logistica internazionale. Società americana con sede a Greenwich nel Connecticut presente sui mercati di almeno trenta paesi, Italia compresa. Un gigante nel settore della distribuzione e del trasporto anche su rete locale che ha chiuso il bilancio dello scorso anno con un fatturato di quasi 10 miliardi di dollari. L’accusa nei confronti della multinazionale della logistica è di frode fiscale.
L’inchiesta arriva da una indagine della procura di Milano e in modo particolare dei PM Paolo Storari e Valentina Mondovì. Secondo le notizie trapelate da palazzo di giustizia e confermate da alcune note ufficiali, questo maxi-sequestro sarebbe solo uno degli atti ufficiali seguiti all’indagine che ha portato a numerose perquisizioni tra Milano, Monza, Novara e Piacenza. Militari delle Fiamme Gialle avrebbero effettuato accertamenti a tappeto tra sedi amministrative, capannoni e hub di distribuzione acquisendo centinaia di fatture e documenti in numerose altre aziende grandi e piccole, tutte sotto inchiesta per un utilizzo massiccio di manodopera in subappalto.
La GXO, nata nel 2021, ha completamente rivoluzionato le regole del gioco nel mondo della distribuzione. Si tratta di un’azienda che ha investito una fortuna nell’automazione robotica dei propri hub dove tra finger e pallet sono impiegate braccia meccaniche mosse da intelligenza artificiale e droni. Il tutto con pesanti conseguenze di carattere occupazionale. Ma c’è di più…
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Secondo l’indagine la magistratura ipotizza che la GXO Logistics avrebbe emesso fatture per operazioni inestistenti andando così a coprire contratti di appalto fittizio.
I primi dati parlano di fatture false per quasi 400 milioni di euro. In una nota diffusa dagli inquirenti si parla di … “rapporti di lavoro con società committenti ‘schermati’ da consorzi e cooperative ‘filtro’, che a loro volta si sono avvalsi di diverse cooperative e società aventi la mera funzione di serbatoio di manodopera, le quali avrebbero sistematicamente omesso i previsti adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali”.
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Un subappalto del subappalto che avrebbe finito per penalizzare il cliente finale ma, soprattutto, per frodare fisco e agenzia delle entrate. Di qui l’indagine che ha portato numerosi dirigenti dell’azienda nel registro degli indagati.
Un’inchiesta estremamente complessa che riguarda un giro di fatture da chiarire e il massiccio utilizzo di precariato tra le maestranze, i cui esiti sono ancora in corso e che potrebbero riservare ulteriori sviluppi. Sotto inchiesta non solo la GXO ma anche le aziende grandi e piccole e le cooperative di cui la società americana si serviva per le sue operazioni di distribuzione in tutto il Norditalia.