Aveva messo su una vera e propria “fabbrica” di permessi di soggiorno. L’uomo, un 37enne egiziano è stato arrestato. Confiscati 1 milione e mezzo di euro. Il tesoro nascosto in casa
Questa mattina, giovedì 23 maggio 2024, alle prime luci dell’alba gli agenti della polizia di Stato hanno eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione propedeutico alla Confisca di beni per un valore di circa 1 milione e mezzo di euro riconducibili a un 37enne cittadino egiziano, ora rinchiuso nel carcere a Piacenza.
In una nota divulgata dagli uffici della questura di Milano, si legge, come riporta anche MilanoToday: “L’attività di indagine che ha portato alla complessa ricostruzione del patrimonio economico del 37enne e della moglie, connazionale 35enne, trae origine dal monitoraggio, da parte degli agenti della Divisione Anticrimine della questura di Milano, di un’anomala presentazione di numerose richieste di ospitalità effettuate dal 37enne a favore di numerosi suoi connazionali”.
Il 37enne, secondo quanto riferito dagli investigatori, è accusato di aver presentato dei documenti falsi, atti ad ottenere il permesso di soggiorno al migrante di turno sotto scambio di denaro. La questura di via Fatebenefratelli ha dichiarato al termine delle indagini: “Da una prima indagine era emerso come l’uomo avesse effettuato diversi acquisti d’immobili nella zona di Pioltello e in alcuni comuni della provincia di Sondrio, suddivisi in 15 immobili e 5 terreni, tra cui un vigneto, acquisti tutti effettuati senza una solida provvista economica, intestandoli sia alla moglie sia ad altri prestanome”.
Inoltre, la questura ricostruisce la rete criminale intorno la “fabbrica” messa in atto dall’uomo: “Gli elementi acquisiti (in fase di indagini ndr) hanno dato spunto a un’attività investigativa condotta dai poliziotti della seconda sezione della squadra mobile di Milano che ha portato a indagare il cittadino egiziano per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, intestazione fittizia di beni ed autoriciclaggio.
Insieme al 37enne anche altri 7 stranieri che grazie al “giro” delinquenziale di permessi di soggiorno guadagnavano. Infine, gli investigatori, oltre ad accertare le innumerevoli “vendite” di dichiarazioni di ospitalità fittizie a favore di soggetti richiedenti asilo politico, hanno scoperto un vero e proprio modus operandi volto a far ottenere, ai destinatari delle summenzionate dichiarazioni, validi titoli di soggiorno.
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Dal 30 giugno 2020 e l’8 agosto 2023, il 37enne insieme alla moglie, avrebbero presentato al comune di Pioltello 60 dichiarazioni di ospitalità e 7 iscrizioni anagrafiche di residenza finte a favore di altrettanti cittadini extracomunitari, mettendosi in tasca oltre 100mila euro.
Nello specifico, per una dichiarazione di ospitalità nel comune periferico milanese la coppia di coniugi si faceva pagare 700/800 euro. Mentre nei comuni di Tresivio e Teglio (Mi) per la stessa richiesta la cifra si aggirava intorno ai 600 euro. Infine, per un’iscrizione anagrafica di residenza la somma richiesta era di mille euro.
Ora, a chiusura delle indagini è giunto il sequestro emesso dalla sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale di Milano e la confisca di ben 1 milione e mezzo di euro.