Ritorna a far parlare il caso pandoro-gate che ha coinvolto Chiara Ferragni. A Milano oggi si è aperto il processo contro l’imprenditrice e non solo
Il caso delle pandoro e delle uova di Pasqua griffati Ferragni ha fatto molto discutere per diverso tempo. L’imprenditrice milanese aveva deciso di sponsorizzare i prodotti con l’obiettivo di fare un’opera di beneficenza. In realtà questa era legata alle vendite e non alla trance di pagamento pre-pattuita e, quindi, nelle casse dell’azienda sono entrati 2 milioni di euro in maniera ingiusta. Questo ha dato vita ad una importante polemica oltre che naturalmente ad una indagine.

E in questo 23 settembre si è aperta ufficialmente la seconda parte della vicenda: ovvero il processo. A Milano, infatti, davanti alla terza penale del Tribunale è andata in scena una udienza predibattimentale che è fondamentale per le costituzioni di parti civile. E la decisione di Chiara Ferragni ha sorpreso un po’ tutti.
Pandoro-gate, cosa ha deciso Chiara Ferragni
Il processo è ancora lungo e la conclusione arriverà solamente nei prossimi mesi. Quella di oggi, come spiegato in precedenza, è una semplice udienza che ha come obiettivo quella di costituire le cosiddette parti civili. Non c’era il Codacons, che in passato ha trovato un accordo con la Ferragni per risarcire gli utenti.
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Ma la grande sorpresa è rappresentata dall’assenza dell’imprenditrice all’udienza odierna. La Ferragni, che è accusata di truffa continuata e aggravata, ha preferito non andare in Tribunale in questo martedì in attesa di poter essere presente magari al processo. Ricordiamo che sul banco degli imputati con lei ci sono anche l’ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Barlocco, da poco scomparsa, e l’imprenditore e patron di Carealitalia-ID Francesco Cannillo.

La loro posizione sarà vagliata nei prossimi giorni dai giudici. Non è da escludere che si possa optare anche per riti diversi per cercare di evitare una condanna importante. Di certo si tratta una vicenda che è pronta ancora una volta a tenere banco in Italia e la parola fine ci sarà solamente al termine del processo che, come spiegato in precedenza, durerà ancora per diversi mesi visto che ad oggi si è esclusivamente alle battute iniziali.