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Cronaca

Omicidio Yana Malayko, così l’ex fidanzato confessò il delitto alla sorella: “L’ho ammazzata…”

Ha ucciso la ex fidanzata Yana Malayko occultandone il cadavere nella notte tra il 19 e il 20 gennaio 2023 in una casa di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Ieri a processo per l’omicidio della 23enne, la testimonianza della sorella del killer

Alla sorella, Dumitru Stratan, oggi in carcere ad Opera e a processo a Mantova con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere, ha raccontato in udienza la confessione che il fratello, assassino della 23enne Yana, le aveva confessato dopo il delitto della giovane.

Omicidio Yana Malayko, la confessione della sorella del killer in aula (milano.cityrumors.it)

“Ho ammazzato Yana come lei ha ammazzato me”. Le parole del killer alla sorella Cristina. Poi l’abbraccio e quel: “Mi spiace”, come a volersi liberare la coscienza per quanto fatto alla ex fidanzata quella notte dello scorso anno.

La testimonianza della sorella del killer

Cristina Stratan, nella mattinata di ieri, 20 giugno 2024, è comparsa in Tribunale a Mantova davanti i giudici della Corte d’Assise e al giudice Gilberto Casari nel procedimento nei confronti del fratello e assassino di Yana Malayko, Dumitru Stratan, è stata sentita.

Il luogo in cui è stata ritrovata Yana Malayko (ANSA)

La frase confessata dal killer alla sorella lo scorso 20 gennaio 2023, aveva fatto scattare la macchina dei soccorsi e le indagini. In aula, ieri, la 31enne Cristina Stratan ha ricordato durante la propria testimonianza, che poco prima quella mattina aveva ricevuto la chiamata del fratello che le diceva: “Vieni qui per favore: sono molto giù e ho bisogno di parlarti”.

La sorella ha dichiarato che non aveva assolutamente idea di ciò che gli avrebbe poi confessato il fratello Dumitri. Tra Yana e suo fratello la relazione era finita da qualche giorno, ma mai Cristina avrebbe pensato che la 23enne fosse stata uccisa dal fratello. Solo quando la 31enne è giunta nell’abitazione del grattacielo di piazzale Resistenza a Castiglione delle Stiviere, provincia di Mantova, trovando il fratello da solo senza la fidanzata i dubbi hanno iniziato ad emergere.

I dubbi di Cristina

La 31enne, nella sua testimonianza rilasciata ieri in aula ha continuato confessando i dubbi una volta giunta nell’appartamento del fratello: “sul tavolo in cucina c’era la telecamera di sorveglianza che era stata installata in ascensore. Invece, il cellulare di Yana era sul letto dal quale erano sparite tutte le coperte ma di Yana nessuna traccia”.

Omicidio Yana Malayko, la confessione della sorella del killer in aula (milano.cityrumors.it)

Cristina, come riporta anche il Corriere della Sera, ha continuato ricordando: “Dopo quelle parole ho portato il cane Bulka a mia madre. E in quel momento ho deciso di chiamare i carabinieri: ho pensato che se mio fratello avesse fatto qualcosa, avrebbe pagato com’è giusto che sia. Per me Yana era come una sorella: eravamo in confidenza e parlavamo molto”.

“Insieme abbiamo anche provato a rimettere in sesto Dumitru. Da qualche tempo, ovvero da quando lui e Yana avevano capito che difficilmente avrebbero potuto avere figli, mio fratello usciva tutte le sere e stava in giro fino al mattino. Trascurava Yana ed era caduto nel vortice della cocaina: non riusciva a smettere. Più volte Yana aveva anche trovato in casa le bustine per la droga, vuote o piene che fossero”.

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La nonna di Yana

Prima della deposizione di Cristina Stratan in Tribunale, ieri, ha testimoniato anche la nonna paterna della vittima, Larysa Bodnari, residente a Romano di Lombardia, nella Bergamasca. La donna ha confessato che le volte che la nipote è andata a trovarla con il fidanzato Dumitri, tra i due non sembravano esserci delle tensioni:

“Non litigavano, o per lo meno non lo facevano davanti a me. Però lui era sempre fuori casa a fumare, da solo. E parlava poco. Ogni tanto trattava male Yana: la chiamava “cane” o “cagna” che dir si voglia, dal momento che in moldavo non esiste la parola “cagna”. Più volte le ha detto che l’avrebbe sposata solo se lei lo avesse pregato inginocchiandosi davanti a lui. Yana mi diceva di stare tranquilla perché era il modo di scherzare di Dumitru. A me però lui non piaceva nemmeno un po’”.