Si è presentato nell’aula del Tribunale di Milano per rispondere alle domande dell’accusa. Alessandro Impagnatiello si gioca l’ultima carta per evitare l’ergastolo. Cosa ha detto l’imputato
Oggi, lunedì 27 maggio 2024, a distanza di un anno esatto dalla morte di Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello risponde alle domande dell’accusa nell’aula di tribunale che lo vede imputato dell’omicidio della compagna e del figlio che la donna portava in grembo, Thiago.
Seduto sul banco degli imputati, il barman si presenta in maglietta bianca e jeans. Confessa che il processo lo sta aiutando a mettere in ordine dei tasselli e che oggi è una persona consapevole e diversa da quella di un anno fa.
In aula l’imputato conferma di aver ammazzato la 29enne compagna Giulia Tramontano. La voce è fredda e il tono è duro. Non fa giri di parole ma va diritto al punto: “Ho ucciso Giulia e occultato il suo cadavere la sera 27 maggio”. Poi, spiega come, lui e Giulia, si sono conosciuti: “Era il gennaio del 2021 ed ero a casa dal lavoro. Iniziammo a parlare senza impegno via social, Giulia dopo qualche settimana propose di vederci. La relazione iniziò a marzo e a novembre siamo andati a convivere”.
Successivamente viene ricostruito anche l’appuntamento con l’altra donna (collega di lavoro) di Impagnatiello. “Il 27 maggio c’è stato un primo contatto tra le due. La conversazione dura otto minuti e poi inizia la chat tra le due con tanto di prova dell’esame di paternità falso”.
Poi si analizzano le chat con Impagnatiello. “Giulia esce da casa alle 16.20, accompagnata dalla suocera, e incontrerà l’altra ragazza. Poi, mentre torna a casa inizia furiosa a scrivere al suo compagno. Rientra a casa alle 19.06. Alle 19 Impagnatiello cerca “ceramica bruciata vasca da bagno”, quindi prima del rientro della fidanzata, dove poi proverà a bruciare il corpo senza vita della ragazza dopo averla colpita con 37 coltellate”.
Dopo l’omicidio, secondo quanto riferito in aula stamani dal comandante Buttarelli, a capo delle indagini, l’imputato fa una ricerca sul web: “Invio programmato whatsapp” (dal cellulare di Giulia inizialmente lui ha inviato messaggi) e poi altre ricerche: “Quali sono gli odori che possono dare fastidio ai cani”.
Quelli sono i primi minuti in cui la notizia si diffonde e che i carabinieri stanno cercando la vittima con i cani molecolari. Poi, sempre ricostruendo la vicenda, il luogotenente Luigi Buttarelli continua raccontando dei due litigi precedenti della coppia: “Dalle copie forensi abbiamo riscontrato che sia il 9 e il 25 maggio c’erano stati dei litigi. La prima sul rossetto finisce con i due che quasi si lasciano”.
“Della seconda non abbiamo contezza del motivo perché inizia viso a viso ma termina anche in questo caso con i due che stanno per lasciarsi. Impagnatiello, però, la convince a non lasciarlo”. Infine, il comandante Buttarelli si focalizza sull’analisi del cellulare di Impagnatiello: “Risulta che dopo aver ucciso Giulia con 37 coltellate, l’imputato mentre era sotto la casa della sua amante in attesa che lei facesse ritorno, guardava la sintesi della partita Atalanta-Inter”. In ultimo, sempre Buttarelli conclude raccontando che a partire dall’11 dicembre del 2022 Impagnatiello cerca, tramite google, “veleno topi incinta” oppure “veleno topi gravidanza”. Mentre, un’altra ricerca non datata riguarda due parole: “uccidere feto”. Il 5 marzo, conclude il comandante: “Impagnatiello fa una ricerca su come fare veleno mortale in casa e cerca le “ricette” di cinque veleni, usando il cloroformio”.
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Franco Tramontano, padre di Giulia, ha pubblicato sul suo profilo social 3 foto di sua figlia. Sotto la didascalia: “Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago”. Alla dedica dell’uomo si aggiunge anche il post di Chiara, sorella di Giulia che scrive, come riporta anche il Giorno:
“Forse era destino che questa poesia fosse legata per sempre a noi. Così, le pupille offuscate sono diventate le mie, non ho imparato a scendere da sola le scale, il mio viaggio é un sentiero lungo e buio, e confondo spesso la realtà con l’illusione di sentirti, toccarti, di scendere le scale insieme. Breve è il stato il nostro viaggio. 27 anni in cui ci siamo intrecciati come fili sottili a formare un nodo indissolubile fatto di segreti, condivisioni, ricordi, coincidenze ed inganni, come averti persa il 27 Maggio quando avevo 27 anni. Anch’io a mio modo avrò 27 anni per sempre, i soli che abbiamo trascorso insieme e vorrò ricordare”.