Sull’omicidio del 26enne Andrea Bossi le indagini proseguono alla ricerca del killer ancora in libertà. Intanto domani, sabato 3 febbraio, si celebreranno i funerali del giovane a Fagnano Olona
L’assassinio di Andrea Bossi è avvenuto nella notte fra venerdì 26 e sabato 27 gennaio a Cairate, nell’appartamento del giovane 26enne in via Mascheroni. Secondo l’esame autoptico, il ragazzo è stato ucciso con un fendente alla gola inferto con un coltello da cucina che gli ha reciso l’arteria.
L’arma del delitto ad oggi non è ancora stata trovata. La vittima ha aperto il portone di casa al suo killer. E’ un uomo secondo le testimonianze dei vicini di casa che ne avrebbero udito la voce maschile quella sera. Andrea fu trovato dal padre cadavere in casa nelle prime ore di sabato scorso.
Rivolto sul pavimento del soggiorno in un lago di sangue. Al momento il suo assassino non è stato ancora trovato. E mentre gira libero, domani nel paese di origine del 26enne, Fagnano Olona, si terranno i funerali di Andrea Bossi.
Domani i funerali di Andrea Bossi
I giorni trascorrono e l’angoscia di sapere chi sia stato ad uccidere Andrea Bossi cresce sempre di più a Fagnano Olona, paese di origine del 26enne. Domani sabato 3 febbraio 2024 alle 10.30 saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Gaudenzio nel comune del Varesotto.
Qui tutti descrivono Andrea come un bravo ragazzo, educato, gentile, con molti amici, apprezzato nell’azienda dove lavorava e dove è vissuto fino a pochi mesi fa, prima di decidere di trasferirsi in via Mascheroni a Cairate dove ha trovato la morte per mano di un uomo che forse conosceva.
Dal dolore straziante della famiglia Bossi agli amici del giovane e a tutti in paese, il pensiero che il killer sia libero e ancora in giro, non dà pace. “La domanda è martellante, chi è stato? E perché?” si domandano in molti. Un interrogativo che pesa come una montagna sul cuore di tutti. Ai funerali domani saranno presenti anche i sindaci di Fagnano Olona, Marco Baroffio e di Cairate, Anna Pugliese.
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Il punto sulle indagini
Sono diversi i punti ancora da chiarire nel delitto di Andrea Bossi. Il movente dell’omicidio, per esempio, seppur il fatto che siano spariti dei monili d’oro non escluda una rapina. Ma questa non è l’unica ipotesi al vaglio dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Varese.
Gli investigatori continuano l’attività investigativa con la raccolta di elementi, indizi di vario genere e testimonianze. Gli inquirenti hanno scavato nella vita del 26enne, ricostruendo nei minimi dettagli tutta la rete di amicizie, comprese quelle social e più recenti. Non è escluso che il giovane abbia potuto incontrare il suo assassino proprio in rete nell’ultimo periodo prima della sua morte.
Quel che rimane chiaro, ad oggi, è la brutale morte di Andrea, un mistero tutto da chiarire. Nell’attesa di conoscere il nome e il volto di colui che ha reciso per sempre la vita di un bravo ragazzo.