Hashish sui treni regionali, un vero e proprio giro della droga su rotaia. Tre persone in manette per detenzione e spaccio di stupefacenti.
Una mappa itinerante scandita dalle fermate del treno. La regione come punto di riferimento per import export, ma sul treno non c’erano leccornie, bensì panetti di hashish. In manette per detenzione e spaccio tre persone. Un marocchino, una spagnola e un tunisino. Insieme erano riusciti a mettere su un commercio molto particolare.
La droga circolava attraverso i soliti canali che poi venivano alimentati dal passaparola. Una sorta di “filo rosso” che viaggiava su rotaia, fino a quando le autorità non hanno intercettato il percorso del prodotto. I panetti, nello specifico, arrivavano da Monza: si facevano gran parte del nord Italia fino ad arrivare a San Bonifacio.
Hashish sul treno: i binari della droga fra Monza e Verona
L’uomo (marocchino di 36 anni) è stato sorpreso proprio mentre scendeva da un convoglio e la moglie lo ha seguito. La cattura è avvenuta abbastanza velocemente con lui che aveva già precedenti penali. La donna, invece, risultava essere incensurata. Il dettaglio fondamentale che ha favorito la cattura sono stati gli adesivi con la faccia di Putin.
Una firma che ha caratterizzato ogni carico e persino agevolato la cattura del fornitore: un tunisino di anni 38, arrestato anche lui. Una vera e propria organizzazione, quasi a conduzione familiare, che martedì ha finito di operare. Lo spaccio a Monza e Verona prosegue su altri canali che le autorità tengono d’occhio, ma quella del convoglio regionale è una metodologia collaudata che ha finito di rendere. Almeno per la coppia in questione che ora dovrà ripartire da zero.
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Tre persone in manette
Non solo a livello di mercato e occupazione, ma proprio come reinserimento all’interno della società civile. La detenzione sembra essere la strada più prossima, in posti diversi però: il fornitore tunisino è a Monza, mentre i due fidanzati saranno portati a Montorio, presso il penitenziario di zona definito “carcere d’oro”. L’unica ‘ricchezza’ con cui dovranno fare i conti.