Il centro parrocchiale di Cederna ha proposto un’iniziativa di inclusione che sta piacendo. Una collaborazione con il centro culturale musulmano
Un grande aiuto alle famiglie nella gestione dei due mesi di vacanza da scuola arriva dai centri estivi organizzati dalla parrocchia. Rispetto a quelli privati hanno costi medi inferiori ma, esattamente come quelli, occupano la giornata di bambini e ragazzi dalla mattina fino al tardo pomeriggio, garantendo loro divertimento e anche apprendimento. A Cederna, un comune in periferia di Monza, quest’anno c’è una novità.
Se di inclusione si vuole parlare, tema che tra l’altro è al centro anche della fede cattolica se si pensa alle gesta di Gesù che abbracciava i lebbrosi ed accoglieva gli esclusi, si può dire che l’oratorio estivo Frassati di Cederna si stia davvero impegnando in tal senso. Durante il centro estivo di quest’anno, infatti, sono stati organizzati dei momenti religiosi dedicati alla fede islamica: ecco le parole di Davide Forte, il responsabile.
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A parlare della scelta di introdurre durante il centro estivo anche dei momenti di preghiera islamica è Davide Forte, responsabile dell’oratorio Frassati di Cederna. Il quartiere in cui si trova l’oratorio è fortemente multietnico, come dichiara lui stesso a Il Giorno e, per questo motivo, l’intreccio interculturale ha portato gli organizzatori a pensare ad un modo per far sentire tutti i bambini e i ragazzi accolti e compresi. Dei 570 iscritti al centro estivo, ben 40 sono di fede islamica: “Mi sembrava giusto che anche loro potessero vivere momenti religiosi, così importanti nella vita dell’oratorio“.
Ad aiutare Davide Forte nell’organizzazione e nella gestione dei momenti di preghiera c’è Tahany Shahin, vicepresidente del Centro islamico di Monza. Almeno una volta a settimana, per un’ora, tiene dei momenti di preghiera islamica con i bambini, insegnando loro a pregare nel modo più corretto e illustrandogli passi del Corano.
Con lei, ci sono anche tre animatrici di fede musulmana che, per altri due giorni a settimana, conducono i bambini nella preghiera. “Ragazze di soli 14 e 15 anni in questo modo capiscono come la preghiera possa essere condotta da chiunque, non solo dal prete o dall’imam. Questo è il modo corretto di vivere la religione” aggiunge Davide Forte.