La stazione dei bus del Lampugnano a Milano è al centro di un’inchiesta su in fitto traffico di migranti irregolari, sette arresti e decine di indagati tra autisti, favoreggiatori e aziende di trasporto
Milano, Lampugnano: né più ne meno di Gibilterra che secondo le grandi agenzie internazionali è la capitale del traffico clandestino di migranti che fanno qualsiasi cosa, e pagano qualunque cifra, pur di sbarcare dall’Africa verso l’Europa.
Arrivano non solo dal nord Africa ma anche da Medio Oriente, Asia ed Europa Orientale. E sono migliaia. Investono tutto quello che hanno pur di arrivare qui, e rischiano la pelle.
Un’indagine su questo mondo spesso poco conosciuto è adesso oggetto di una inchiesta della Procura di Milano e rivela la stazione autobus del Lampugnano, a pochi passi da San Siro, quale punto nevralgico per il traffico di migranti irregolari.
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L’indagine ha portato alla luce una fittissima rete organizzata dai favoreggiatori che, attraverso corruzioni e intimidazioni, facilitavano il transito illegale di stranieri verso altri Paesi europei, tra i quali il nostro.
Sette le persone raggiunte da misure cautelari, oltre 60 risultano indagate.
L’inchiesta, che si è estesa anche a province limitrofe come Brescia e Torino, ha coinvolto alcune ditte di trasporti che gestivano servizi per note compagnie come Flixbus e BlaBlaCar. Linee di servizio che ogni giorno sono scelte per il prezzo modico da migliaia di pendolari e studenti per tornare a casa, andare fuori sede o in vacanza. Ma anche da migranti desiderosi di raggiungere le proprie famiglie ma impossibilitati a registrare il proprio viaggio, spesso perché senza alcun documento.
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Secondo le autorità, i migranti venivano avvicinati direttamente alla stazione e persuasi a pagare somme di denaro per viaggi verso l’estero, aggirando ogni forma di controllo.
La stazione bus di Lampugnano, collegata alla città dalla M1 e da quasi tutte le linee urbane ATM, è da tempo punto di riferimento per i viaggi nazionali e internazionali. Sarebbe questo il centro operativo da prescelto dalla rete di favoreggiatori. Individui senza scrupoli che avvicinavano i migranti appena arrivati, offrendo loro la possibilità di proseguire il viaggio soprattutto verso Germania, Francia e Svizzera.
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I costi per il servizio variavano dai 100 ai 250 euro a persona. Secondo le testimonianze raccolte, alcuni migranti erano già a conoscenza di questa rete prima ancora di arrivare in Italia, grazie a informazioni condivise nei Paesi di origine o nei centri di accoglienza.
Parte integrante della rete erano alcuni autisti di bus internazionali, corrotti per consentire il trasporto di migranti irregolari senza documenti. In caso di rifiuto, questi ultimi sarebbero anche stati oggetto di minacce. Un episodio particolarmente grave riportato dagli inquirenti riguarda un autista che avrebbe tentato di soffocare un collega con un sacchetto della spazzatura per impedirgli di denunciare le irregolarità che commetteva.
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Due autisti, entrambi di nazionalità straniera, sono stati arrestati nell’ambito delle misure cautelari. Uno di loro è attualmente irreperibile, mentre le indagini proseguono per identificare altri eventuali complici.
Nell’operazione sono finite sotto inchiesta tre aziende di trasporti che avrebbero materialmente gestito i servizi di viaggio per conto di Flixbus e BlaBlaCar. Le ditte sono accusate di responsabilità amministrativa per non aver vigilato sulle attività illecite condotte nel loro ambito operativo.
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Sono state eseguite 23 perquisizioni nelle sedi di queste aziende e nei luoghi frequentati dai presunti favoreggiatori. Gli inquirenti hanno sequestrato documenti e intercettazioni che provano la complicità degli indagati.
Le testimonianze raccolte dagli investigatori offrono un quadro dettagliato delle operazioni. In un caso, quattro migranti hanno riferito di aver pagato un totale di 1.200 euro per un viaggio da Milano a Lione. Gli indagati fornivano istruzioni precise su come raggiungere la stazione di Lampugnano e chi contattare per ottenere i biglietti.
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Un giovane migrante ha raccontato di essere stato avvicinato da un uomo soprannominato King, in seguito identificato come Edrisa Conteh, un 29enne originario del Gambia e principale sospettato nell’inchiesta. King è attualmente ricercato. Sarebbe lui il favoreggiatore al centro del traffico di migranti clandestini al Lampugnano.
Flixbus, una delle compagnie coinvolte indirettamente nell’inchiesta, ha dichiarato di essere vittima della situazione e parte lesa. In una nota ufficiale, l’azienda ha sottolineato come da anni segnali le problematiche di sicurezza nella stazione di Lampugnano, chiedendo un maggiore presidio da parte delle forze dell’ordine.
“Continueremo a collaborare con le autorità per garantire che i responsabili vengano individuati e che la sicurezza del personale e dei passeggeri sia tutelata” scrive l’azienda in una nota stampa.
In realtà sembra che l’operazione che ha portato alla luce una rete criminale complessa, composta da favoreggiatori, autisti corrotti e aziende compiacenti sia solo all’inizio. E che i 60 indagati con 44 capi d’imputazione siano solo le prime tessere di un puzzle in realtà ancora in gran parte tutto da svelare.