Il Comune di Milano negli ultimi giorni ha preso una serie di provvedimenti nei confronti di alcuni tassisti che non hanno rispettato un preciso regolamento
Una problematica emersa recentemente a Milano, ma che comunque coinvolge tutte le macchine pubbliche del nostro Paese. Da Torino a Roma, da Napoli a Bologna, da Firenze a Milano appunto, in tutte le grandi città i turisti e i cittadini che hanno usufruito del servizio dei taxi hanno avuto enormi difficoltà a pagare le regolari corse tramite la moneta elettronica. Bancomat e carte di credito infatti quasi mai vengono accettate come forma di pagamento da parte dei tassisti.

Il decreto-legge 36/2022 ha stabilito, senza ombra di dubbio, che anche i tassisti devono munirsi di pos e permettere ai clienti di pagare con carta di credito, prepagate o bancomat, anche per cifre dagli importi ridotti. Tuttavia, stanno emergendo molte storie e polemiche su operatori del settore che rifiutano di adeguarsi alle regole.
La legge obbliga ad accettare
Già alcuni anni fa il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Pnrr che conteneva numerose novità contro l’evasione fiscale. Tra queste, la più importante è la decisione di multare commercianti e professionisti che non accettano i pagamenti elettronici tramite Pos. Con le nuove misure, oltre a ribadirne l’obbligatorietà d’utilizzo, sono scattate anche le multe per tutte le categorie interessate dal decreto e tra queste una di quelle più restia ad adeguarsi è stata quella dei tassisti.

Tante infatti in queste anni sono state le denunce da parte di turisti e cittadini comuni che si sono visti rifiutare il pagamento delle “corse” tramite bancomat e carte di credito a causa del mancato utilizzo del pos da parte degli autisti di taxi. Una recente statistica infatti ha dimostrato come, da Nord a Sud, in sei città differenti, su 100 taxi, 18 hanno rifiutato il pagamento con carta di credito o bancomat e sempre con le scuse più banali. Oggi però arriva una decisione molto importante da parte del Comune di Milano che potrebbe cambiare radicalmente questo atteggiamento piuttosto restio. In caso di violazione accertata infatti potrebbe scattare addirittura lo stop all’utilizzo della licenza.
Stop alle licenze
La commissione tecnica disciplinare, che si occupa di tutti i casi di presunte violazioni delle norme riguardanti i taxi in circolazione nel capoluogo lombardo, in particolare quelli del bacino aeroportuale, ha esaminato tre casi accaduti alcuni mesi fa dove gli autisti si sono rifiutati di utilizzare il pos per il pagamento elettronico, in un caso addirittura mettendo in chiaro in anticipo che il pagamento si sarebbe dovuto effettuare soltanto in contanti. Quello più eclatante è accaduto davanti all’ospedale Fatebenefratelli, quando un paziente si è visto rifiutare la corsa dopo aver detto di voler pagare con la carta di credito.

L’episodio è stato punito con una sospensione di 45 giorni dal servizio per il tassista in questione. Questo perchè il conducente avrebbe trasgredito a due articoli del regolamento interno che dispongono che i tassisti devono accettare i pagamenti elettronici, devono comportarsi in modo corretto verso i clienti e devono accettare la corsa, salvo poche eccezioni.