Appartiene alla gang “Latin King” il presunto autore, un 23enne di origini peruviane. Sarebbe stato aiutato da quattro complici
Arrestato per aggressione e rapina ai danni di un altro ragazzo, un 23enne residente a Milano ma di origini peruviane è accusato di aver malmenato un coetaneo per questioni di gelosia. Tutto sarebbe avvenuto la sera dell’8 gennaio scorso, fuori da un locale in via Piave a Vimodrone: ecco com’è stato individuato.
Secondo una prima ricostruzione, sembra che il 23enne si sia avvicinato alla vittima colpendola subito con un forte pugno allo stomaco, che l’ha piegata in due. A quel punto, i quattro complici si sono avvicinati da dietro e hanno infierito con numerosi colpi con alcune mazze da baseball, una delle quali è stata poi ritrovata spezzata. Alla fine, gli hanno anche rubato lo smartphone. Dopo mesi di indagine, oggi si ha un presunto colpevole ed anche un movente.
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Tutta colpa della gelosia
Secondo una prima ricostruzione operata dagli agenti che stanno investigando sulla vicenda, a scatenare la furia del 23enne di origini peruviane sarebbe stata la gelosia. La vittima, infatti, sarebbe stata aggredita a causa di un bacio scambiato alcuni giorni prima, in una discoteca cittadina, con una ragazza.
Subito dopo l’aggressione, il giovane aggredito sarebbe stato soccorso dal personale sanitario e trasportato in ospedale con una prognosi di 10 giorni. Nel frattempo, ha denunciato quando subito alle autorità, che hanno subito iniziato ad indagare.
Appartiene alla Latin King
Il presunto colpevole dell’aggressione sembra che appartenga alla gang Latin King di Cologno Monzese, una pandilla sudamericana già nota alle forze dell’ordine. Nel 2023, infatti, è stata ritenuta responsabile di tentato omicidio, lesioni personali e aggravate, rissa, furto aggravato, danneggiamento, getto pericoloso di cose e associazioni a delinquere. Per queste accuse, nove suoi membri sono stati condannati dal Tribunale di Milano.
Tra gli accusati e poi condannati anche il 35enne Kleber Miguel Cortez Cortez, conosciuto in zona come “Inca supremo”, condannato a due anni con il rito abbreviato dal gup Sofia Fioretta. Ha patteggiato invece a 3 anni Jhonny Farfan Chavez, anch’egli peruviano.