Milano alla riscoperta del pesce. Il capoluogo meneghino diventa un riferimento anche per quanto riguarda il mercato ittico. Il primato.
Milano ha fatto del cibo il proprio vessillo. Il capoluogo meneghino si sta specializzando nella ristorazione: non che prima fosse da meno, ma l’Expo ha cambiato determinati parametri portando il Comune a diventare sempre più internazionale anche a tavola. Si trova di tutto, cucinato perfettamente e senza nessuna difficoltà di selezione. Nel senso che ci sono diverse fasce di riferimento: locali di lusso, ma anche situazioni alla buona.
Si mangia ogni cosa, in qualsiasi modo e a qualunque costo. Per questo, poi, la domanda aumenta e l’offerta varia. Diversificarsi non significa cadere nel banale, ma cambiare il mercato: interpretare i segnali, anticipare le tendenze. Non solo moda – diceva qualcuno – ma anche cibo. Sia servito che da servire, soprattutto da comprare. Sì perchè Milano fa marketing, ma anche impresa. Si vive, ma in particolare modo si sceglie. Non è possibile mangiar fuori sempre, allora si acquista. All’ingrosso possiamo trovare la qualunque, persino il pesce.
Pesca miracolosa a Milano: in via Lombroso il mercato ittico più grande d’Italia
Qui, in molti strabuzzano gli occhi: il pesce a Milano sarà quel che sarà è il pensiero ricorrente. Anche questo un luogo comune da sfatare con gusto. Milano, infatti, ha il mercato ittico più grande e fornito d’Italia. Un punto di ritrovo che dà sicurezza oltre ad alimentare certezze: via Cesare Lombroso, 54. Un indirizzo da ricordare. Nel resto d’Europa se lo ricordano sicuramente, perchè è inserito nel novero dei riferimenti con i mercati più grandi del mondo.
Come Milano solo Tokyo, Madrid, Cagliari, Svezia, Stati Uniti e Cina. Una vera e propria “scacchiera ittica” che il Duomo sfida e riempie attraverso specialità particolari. 11mila metri quadri di distesa e opportunità d’acquisto sia all’ingrosso che al minuto. È sufficiente andare vicino Linate affinché possa aprirsi un mondo. Milano, oltre i luoghi comuni e alla riscoperta della bontà anche nel piatto: dal produttore al consumatore. Dal mare al Duomo, con la stessa freschezza e una qualità tutta da scoprire: dal congelato al decongelato, dal pescato all’allevato. Le etichette dicono il resto, ma i palati soddisfatti della gente fanno molto di più.