Duomo di Milano, via le palme. La piantumazione della cattedrale cambia: la struttura sarà gestita da altri partner. Il nuovo progetto.
Curiosità e stupore, ma anche un pizzico di sdegno. Non si sono fatte mancare nulla le palme che per anni – nel passato recente – hanno costeggiato il Duomo di Milano. Chi le trovava innovative, chi invece ci vedeva troppo kitsch e chi, infine, avrebbe preferito vederci altro. Questi ultimi saranno accontentati.
Le palme lasceranno il posto a un nuovo tipo di piantumazione firmata Zegna: sarà lui il partner che renderà la flora del Duomo ancor più particolare. Niente di anacronistico, ma canfore, rododendri e fiori bianchi di fidelfo delle alpi biellesi. L’azienda leader nel campo dei beni di lusso e dell’arredamento, ma anche del lifestyle, si è aggiudicata il bando pubblico del Comune e, a partire dal 2024, dovrà dare una impronta diversa al contorno della cattedrale.
Via le palme dal Duomo: Zegna “cambia” la cattedrale
Ancora ritenuta un punto di riferimento per storia e tradizione: Zegna, infatti, dopo l’estrosità di questi anni, vuole tornare all’essenziale colpendo nel segno. Questo vuol dire anche maggior sostanza senza dimenticare l’importanza dell’effetto sorpresa: motivo per cui l’annuncio del nuovo progetto sarà fatto al Salone del Mobile 2024. Appuntamento che coinciderà con la ripartenza di certe attività: la soddisfazione di poter rappresentare Milano e il proprio credo è duplice, sia sul piano della progettualità che su quello delle possibilità di fare ulteriormente mercato.
Se Zegna ridisegna il Duomo con il contorno verde, significa che non conta solo il pollice ma tutta la mano. L’azienda cattura le peculiarità fra storia e tradizione per metterle al servizio di una metropoli rinnovata che non dimentica le proprie radici. Soddisfazione da parte del Sindaco Sala che annuncia: “Palme addio, abbiamo ricevuto tanti bellissimi progetti ma quello di Zegna che rimette al centro l’aiuola di Piazza Duomo ci ha colpito perchè è qualcosa che restituisce attenzione e sensibilità alla biodiversità e al rispetto della natura“. Milano guarda all’ambiente, ma anche al futuro.