Centinaia di persone si sono date appuntamento in una zona industriale abbandonata di Rodano per un rave party: proteste degli abitanti, tra fermi e malori
Era da tempo che Milano non risultava più essere al centro dell’attenzione per i cosiddetti rave party, feste abusive ad alto tasso di rischio non tanto per la musica ad altissimo volume quanto, soprattutto, per lo smercio di sostanze stupefacenti e alcol.
Nella notte tra sabato e domenica di polizia e carabinieri hanno partecipato a un blitz condiviso nella zona industriale di Rodano, periferia est della città, che ha portato a segnalazioni e fermi. Anche se bisogna registrare anche un malore.
Rave Party per 300 persone
Le prime segnalazioni riguardanti la presenza di un gran numero di persone in una zona industriale abbandonata di Rodano sono cominciate ad arrivare intorno alle 23, insieme a diverse lamentele per le auto abbandonate sui lati della strada e la musica a tutto volume.
Inevitabilmente è scattata un’operazione congiunta condotta dagli agenti della Polizia di Stato e dai carabinieri della polizia di Pioltello che dopo una prima fase di controllo e monitoraggio sono entrati in azione per interrompere il party facendo irruzione all’interno del capannone.
Identificate 83 persone
In tutto, sulla base del verbale dell’operazione, erano presenti non meno di 300 persone, tutte accalcate all’interno del capannone industriale dismesso sotto le casse che diffondevano a volume siderale musica techno.
Intorno alle due agenti e militari si sono posizionati all’esterno del capannone iniziando l’identificazione delle persone e andando a rilevare a una a una le targhe degli oltre 100 veicoli parcheggiati tra il piazzale e le strade circostanti.
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Una nottata di lavoro estremamente intenso che ha portato all’identificazione di 83 persone e al fermo di un giovane di 25 anni trovato in possesso del materiale musicale e per questo accompagnato in questura.
Ci vorrà invece più tempo per capire chi abbia organizzato l’evento che, come al solito, ha raggiunto le persone interessate attraverso chat e gruppi social in pochissimo tempo. Molte le auto che provenivano da altre province, in particolare dal Veneto.
Un malore
Da registrare anche un malore. Una ragazza di 25 anni, presente all’interno del capannone, ha avuto una crisi epilettica, probabilmente dovuta all’assunzione di alcol o droga. La giovane è stata trasportata all’ospedale di Cernusco sul Naviglio dove è stata trattenuta in osservazione per alcune ore.
Un fenomeno non isolato
Quello dei rave party non può essere certo considerato un fenomeno isolato, soprattutto in provincia di Milano. Numerose altre feste abusive sono state registrate in zone industriali abbandonate, in contesti anche particolarmente pericolosi, impervi e difficili da raggiungere. Alcuni di questi hanno portato decine di giovani in capannoni abbandonati in aree non bonificate, in aree segnalate per il rischio di crolli. Negli ultimi anni i rave party intercettati e interrotti come quello di Rodano sono stati parecchi: soprattutto nelle zone industriali tra Milano e Bergamo.
Rave in tutto il nord Italia
Ma non si tratta certo di un fenomeno riconducibile o tipico soltanto della Lombardia. Ogni fine settimana, in modi e misure differenti, si registrano feste come quella interrotta a Milano, in diverse altre zone. Alcune durano anche per giorni e possono mobilitare una gran numero di persone provenienti persino dall’estero.
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Si tratta di eventi illegali, senza alcuna autorizzazione, Che molto spesso coincidono con un vasto smercio di sostanze stupefacenti e con episodi in qualche caso drammatici e fuori controllo. Non molto tempo fa a Reggio Emilia i carabinieri erano dovuti intervenire in forze per interrompere un rave party che stava proseguendo da giorni in una grande fabbrica abbandonata.
Rave Party, malori e droghe
A Milano, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per prevenire e gestire questi eventi. Recentemente, sono stati segnalati altri rave party, spesso in aree industriali dismesse o in spazi poco sorvegliati. Gli organizzatori di rave party abusivi spesso evitano i controlli ufficiali e si spostano rapidamente in luoghi nuovi e sempre diversi per sfuggire alle autorità.
Il loro scopo, fondamentalmente, non è quello di creare un’occasione di incontro sociale o culturale. Ma non si tratta nemmeno di una sfida artistica alla cosiddetta autorità costituita.
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Il business che ruota intorno ai rave party non è musicale ed è quasi sempre legato allo smercio di droga, soprattutto sintetica.
Purtroppo a molte di queste feste corrisponde un sensibile incremento di malori. Ed è anche per questo che negli ultimi anni sono nate campagne di sensibilizzazione per informare i giovani sui rischi associati a questi eventi nel tentativo di promuovere comportamenti più sicuri.
Lo storico Rave Party di Cernusco
Proprio in provincia di Milano si è registrato uno dei rave party più clamorosi di sempre: era la notte di Capodanno del 1999 e la festa si tenne in un grande capannone industriale dismesso a Cernusco sul Naviglio, non molto lontano da Rodano.
Le cronache di allora raccontano che a questo evento avessero partecipato non meno di 4000 persone provenienti da tutta Italia, ma anche da Svizzera, Austria, Francia e Germania. Doveva essere semplicemente una festa di Capodanno all’insegna della musica techno che proprio in quel periodo cominciava a diventare di estrema tendenza con il suo genere più aggressivo, la cosiddetta trance.
Maxisequestro, fermi e denunce
L’evento fu organizzato nei minimi dettagli anche dal punto di vista tecnico considerando
attrezzature audio e luci di grandissime dimensioni. L’obiettivo degli organizzatori era quello di fare festa dalle 22 del 31 dicembre 1998 all’alba del 2 gennaio del nuovo anno. Ma poco dopo mezzogiorno, a Capodanno, a interrompere la festa, furono le forze dell’ordine sequestrando tutto e disperdendo la gente. Ci furono anche alcuni momenti di tensione con fermi e denunce.
Numerose le persone identificate e segnalate per violazioni legate all’organizzazione non autorizzata e al possesso di sostanze stupefacenti. L’operazione scattò dopo alcuni malori, soprattutto dopo che una giovanissima arrivò al pronto soccorso quasi in fin di vita dopo uno shock epilettico causato dall’assunzione di droga chimica.
Fu il primo grande evento che obbligò le autorità a informarsi circa le problematiche legate alla sicurezza e all’organizzazione di eventi non autorizzati, e fu una delle notizie più clamorose del Capodanno 1999…