Controverso episodio al Parco Bruni di Milano, in manette un uomo di 64 anni accusato di rapina aggravata e aggressione, ma è sospettato di un altro accoltellamento
La scusa era quella di trascorrere qualche ora assieme al fresco, tra le panchine del Parco Bruni in zona Bande Nere. Magari per bere qualcosa e per una partitina a carte.
In realtà l’invito rivolto ad alcuni connazionali, l’uomo arrestato è di origine filippina, era semplicemente un pretesto per fare soldi facili. Anche a costo di tirare fuori il coltello e compiere una rapina.
L’arrestato è un 64enne, sospettato di un altro accoltellamento avvenuto un fa. A far scattare le manette gli uomini del Nucleo radiomobile a Milano che sono arrivati con alcune pattuglie al Parco Bruni dopo una telefonata che avvertiva di una discussione molto animata, forse con la presenza di persone armate.
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E in effetti l’uomo poi arrestato, armato di coltello, aveva puntato la lama sul fianco della sua vittima, un connazionale di 60 anni, per ottenere denaro. Pare che la partita a carte fosse andata male e che il malvivente avesse cercato di rifarsi arma in pugno.
L’aggressore è stato fermato poco dopo mentre cercava di allontanarsi dalla scena e, successivamente, identificato come il responsabile di un altro violento attacco avvenuto nella stessa zona circa un mese prima. Stesse identiche modalità. Una compagnia di connazionali che giocano a carte con qualche birra…
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L’allarme è stato lanciato dalla sorella della vittima che a poca distanza insieme ad altri amici e familiari, vedendo suo fratello minacciato con un coltello, ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. La vittima, anche lui di origine filippina, stava tranquillamente giocando a carte con alcuni connazionali. L’opportunità per fingersi interessato alle fasi del gioco e tentare una rapina. La discussione che è nata ha finito per alzare troppo la tensione e il malvivente ha deciso di darsi alla fuga, consapevole dell’imminente arrivo dei carabinieri.
Inutile il tentativo di fuga dell’uomo che prima dell’arrivo dei carabinieri, l’uomo è fuggito a passo spedito in direzione della fermata dell’autobus, tentando di sbarazzarsi di un tirapugni che aveva con sé, gettandolo in un cestino della spazzatura. L’arma è stata successivamente recuperata dai militari.
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Una volta bloccato, il 64enne è stato perquisito e trovato in possesso anche di un coltello da tavola con una lama di 11 centimetri e un taglierino. Numerosi testimoni hanno assistito alla scena e hanno aiutato i carabinieri a ricostruire l’accaduto riconoscendo nel 64enne arrestato il rapinatore del parco.
Si tratta per altro di un uomo noto alle forze dell’ordine. E questo arresto segue con ogni probabilità un altro episodio di violenza avvenuto nella stessa zona nella notte tra il 27 e il 28 luglio. In questo caso un 33enne era stato accoltellato durante un tentativo di rapina, sempre al parco Nino Bruni e in circostanze del tutto simili.
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In quell’occasione, la vittima però rimasta ferita all’addome da alcuni fendenti- Ferite che l’avevano costretto a un ricovero prolungato presso l’ospedale Niguarda di Milano, dove poi è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni. La posizione del 64enne a questo punto si è notevolmente aggravata: l’uomo, un operaio di origine filippina regolarmente residente in Italia, aveva già dei precedenti specifici, ma era riuscito a sfuggire all’arresto dopo l’aggressione di luglio.
Le indagini lo hanno ora collegato ai due episodi, evidenziando un pattern preoccupante di violenza. La seconda tentata rapina, avvenuta a un mese di distanza dalla prima, ha confermato i sospetti dei carabinieri, portando al suo arresto e al trasferimento nel carcere di San Vittore.