Il Comune ha fornito dei dati preoccupanti, in merito alla Rete Antiviolenza della città. Aumentano le richieste d’aiuto delle donne
La violenza sulle donne è un tema caldo, attuale ed importante. Nonostante si faccia sempre più divulgazione e sensibilizzazione, sono ancora troppe le donne vittime di soprusi fisici o psicologici (o entrambi), spesso portati avanti nelle stesse mura di casa. A Milano, in pochi anni, i casi sono aumentati: ecco qual è la situazione attuale.
Nel 2023 sono state 2471 le chiamate alla Rete antiviolenza del Comune di Milano e, se confrontate con le 2147 dell’anno precedente, è chiaro come il fenomeno sia purtroppo in aumento. A Milano sono 14 gli enti che gestiscono i 9 centri antiviolenza e le 9 case rifugio che accolgono le vittime e che offrono loro supporto legale, sanitario e psicologico: ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Nel corso dell’anno scorso, delle 2471 donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza 2238 lo facevano per la prima volta. In sette casi su dieci, la vittima si è rivolta in modo spontaneo alla rete di supporto, mentre nei restanti tre casi l’avvicinamento è arrivato dopo la segnalazione da parte di un ente del territorio. Anche le età delle donne che si recano in questi centri fa paura: la metà ha tra i 21 e i 39 anni, mentre preoccupa anche quel 30% di vittime che ha tra i 40 e i 60 anni.
Sul totale, in Italia si rivolge ai centri antiviolenza il 62% della popolazione femminile. Per quanto riguarda la percentuale di straniere, la maggior parte di loro proviene dal Marocco, da El Salvador e dal Perù e meno di 4 su 10 sono economicamente indipendenti. Le violenze sono di ogni tipo: la maggior parte di quelle denunciate è psicologica, segue poi la violenza fisica e quella sessuale, quindi anche quella economica e lo stalking.
Più dell’80% delle vittime di violenza denuncia come carnefice un parente che, nel 70% dei casi, è un partner. Tragicamente importante anche la percentuale di donne con figli minorenni, il 48%: quasi sempre, questi hanno assistito ad almeno un episodio di violenza.
Se anche tu sei vittima di violenza o hai un’amica, una sorella o una conoscente che ha bisogno di un’aiuto, contatta subito il 1522, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. La chiamata è gratuita e coperta da anonimato; inoltre, si può parlare in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese o polacco.
In alternativa, rivolgiti a uno dei centri antiviolenza dislocati in città: CADMI (02 550 15519), ceAS (02.21786390, viale Giuseppe Marotta 8), C.A.S.D (335/6589806, via Pio II n.3), Cerchi d’Acqua (02.58430117, via Verona 9), Fondazione Somaschi, Caritas Ambrosiana (02.76037353), SVS Donna aiuta donna (02.76037353, via della Commenda 12), Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Fondazione IRCCS Ca’ Granda (02 5503 2489 per violenza sessuale, 02 5503 8585 per violenza domestica, Clinica Mangiagalli), Telefono Donna (026443043-44, Piazza Ospedale Maggiore 3) Farsi Prossimo (Piazza S. Giorgio 2), La Grande Casa (02 2412461, via Petrarca 146 Sesto San Giovanni), La Strada ( 02.55.21.38.38, info@lastrada.it), Cooperativa Lotta (022400836, va Lacerra 124, Sesto San Giovanni).