I Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria hanno messo le manette a un imprenditore 58enne: ecco di chi si tratta e qual è l’accusa
Colpo grosso nella lotta alla criminalità organizzata e, in questo caso, ai legami tra imprenditoria locale e ‘ndrangheta. A Milano, i Carabinieri della Polizia Giudiziaria nella giornata di mercoledì 3 aprile hanno arrestato un imprenditore di 58 anni di Rescaldina e gli hanno confiscato i beni per più di 9 milioni di euro: ecco di chi si tratta.
Novantasei immobili, due automobili ed altri beni mobili per un totale di 9 milioni e 500 mila euro: è questo il “bottino” che i Carabinieri si sono portati via, in merito all’indagine sull’imprenditore 58enne di Rescaldina in provincia di Milano. L’imprenditore, coinvolto già dal 2007 in procedimenti giudiziari, è poi scattata la sorveglianza speciale per quattro anni: ecco qual è ora la sua situazione.
Leggi anche – Baby Gang, il trapper si pente davanti ai giudici: “Vi dico perché sono io la vittima”
Leggi anche – Omicidio Giulia Tramontano, quinta udienza del processo. Il medico legale: “Morta per emorragia acuta”
In manette Maurizio Ponzoni
Si chiama Maurizio Ponzoni l’uomo finito in manette mercoledì mattina, a Rescaldina. I Carabinieri, eseguendo un provvedimento emesso dal Tribunale di Milano e dalla pm della Dda Silvia Bonardi, hanno situato ben 96 immobili tra Busto Arsizio, Parabiago, Legnano, Castellaneta, Lonate Pozzolo, San Giuliano Milanese, San Giorgio su legnano, Cassano Magnago, Oggiono, Turate e Pero. La nota del Comando Provinciale dei Carabinieri spiega che Maurizio Ponzoni risulta essere l’amministratore e il capo di un reticolo di società intestate a diversi prestanome che lui stesso avrebbe adoperato per schermare il suo patrimonio immobiliare reale.
Oltre ai beni immobili, la Guardia di Finanza ha sequestrato anche 256mila euro contenuti nei conti correnti intestati proprio ai prestanome delle società legate a Ponzoni. L’accusa nei confronti dell’imprenditore è quella di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e rapporti con la ‘ndrangheta.