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Cronaca

Milano: il doloroso record negativo del carcere San Vittore | E’ il più sovraffollato in Italia: i numeri

L’ultimo report dell’associazione Antigone sul sovraffollamento delle carceri in Italia scatta una fotografia da record negativo per San Vittore: più 225% di detenuti. Anno record anche per i suicidi in carcere

Carceri sovraffollate è dire poco. Il rapporto stilato dall’associazione Antigone che da anni si occupa dei diritti e delle garanzie dei detenuti in Italia, presenta dei dati da record negativo. In Italia e soprattutto a Milano, “aumentano i detenuti e cresce il sovraffollamento” delle case circondariali.

Milano, San Vittore record in Italia per sovraffollamento | 225% detenuti in più (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Nel rapporto Antigone si legge: “Al 16 dicembre 2024, in Italia erano 62.153 le persone detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 51.320 posti. Di questi posti, però, 4.462 in effetti non erano disponibili, per inagibilità o manutenzioni, e dunque la capienza effettiva scende a circa 47mila posti ed il tasso di affollamento effettivo arriva al 132,6%”.

San Vittore, record di sovraffollamento detenuti

Un quadro spaventoso quello uscito fuori dal rapporto dell’associazione Antigone sulla situazione delle strutture carcerarie italiane. “Il tasso di crescita della popolazione detenuta è ormai insostenibile. Un anno fai detenuti erano 60.166, circa 2mila in meno di oggi e da allora i posti detentivi effettivamente disponibili sono diminuiti significativamente. Continuare ad andare avanti di questo passo è impensabile”.

Milano, San Vittore record in Italia per sovraffollamento | 225% detenuti in più (ANSA-MilanoCityRumors.it)

E tra le carceri italiane San Vittore detiene, ancora una volta, il record assoluto di detenuti con un tasso di affollamento effettivo che ha raggiunto il 225% contro una media che segna ormai il 132,6%. E non va meglio in altre province Lombarde come a Brescia Canton Monbello con il 205% di detenuti in più si aggiudica il secondo posto in classifica. Como e Lucca al terzo posto con il 200%.

Al quarto posto Taranto segna il 195% e quinta posizione Varese con 194% di detenuti in esubero. Secondo l’associazione, le carceri con un tasso di affollamento superiore al 150% sono ormai 59 in Italia. In particolare sono prevalentemente gli istituti circondariali più grandi quelli in cui si registra il numero più alto di ingressi. Sottolineano da Antigone: “Sono strutture in cui l’usura dei luoghi e delle persone rende la situazione più critica ogni giorno che passa”.

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2024: anno nero per i suicidi in carcere

Alla drammaticità del sovraffollamento delle carceri italiane si aggiunge anche un altro dato scioccante, quello che ricorda l’aumento dei suicidi in carcere. Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, come riporta stamani anche MilanoToday, ha dichiarato: “Il 2024 delle carceri ci sta lasciando drammatici record, quello dei suicidi, quello delle morti in carcere, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare, già oggi, una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati.

“Condizione che abbiamo raccolto in un report che presentiamo pochi giorni prima dell’appuntamento Giubilare che vedrà Papa Francesco varcare le soglie del carcere di Rebibbia per l’apertura di una delle Porte Sante. Il prossimo 26 dicembre Papa Francesco sarà infatti in carcere e ci auguriamo che questa iniziativa del Pontefice possa riaccendere l’attenzione e la speranza nelle carceri italiane. Speranza che il Governo faccia marcia indietro nei propositi più repressivi e duri”.

In conclusione, il presidente di Antigone ha detto: “La speranza è che il Governo investi in percorsi di reinserimento sociale senza trasformare il carcere in luoghi di vendetta. La speranza è che le condizioni drammatiche di detenzione siano superate da politiche attente, che guardino alla dignità della persona e ad una pena che poggi pienamente sul dettato costituzionale. Papa Francesco ha scritto nel 2014 sulle carceri parole importanti. Su quelle parole andrebbe costruito un programma di governo. Non sulla criminalizzazione dei più vulnerabili”.