Quando la navetta diretta a Milano Malpensa l’ha travolto sul cavalcavia del Ghisallo, il pedone, Alessandro Cassandro, era già a terra. Cosa ci faceva l’uomo lì? E’ giallo
Si infittisce il giallo che ruota intorno la morte del pedone – ora identificato in Alessandro Cassandro, 38 anni compiuti lo scorso 20 febbraio, che ieri, alle 5.50 della mattina è stato travolto dallo Shuttle Malpensa diretto in aeroporto sulla rampa di via Sant’Elia che porta al cavalcavia del Ghisallo.
Gli agenti del Radiomobile della polizia locale ne sono quasi certi, l’uomo all’arrivo dell’autobus era già a terra. Cosa ci faceva Alessandro in quel punto della via, e a quell’ora insolita?
Il giallo della morte di Alessandro
Il corpo di Alessandro Cassandro, che viveva da un anno a Senago, era posizionato appena subito la curva, ai margini della salita. Il conducente dello Shuttle l’ha visto soltanto all’ultimo, complice anche la pioggia battente, e non è riuscito ad evitare di travolgere Alessandro.
Ora, in capo agli investigatori rimangono aperti tutti gli interrogativi. In particolare: cosa ci faceva in quel punto il 38enne? Si ipotizza che l’uomo sia arrivato in auto, poiché gli agenti della locale hanno trovato la sua auto parcheggiata vicino piazzale ai Laghi, a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente.
Il pubblico ministero al momento ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte: l’esame autoptico servirà a capire se Cassandro fosse già deceduto al momento dell’investimento o se fosse ancora vivo quando è stato travolto dall’autobus.
Si indaga sulle ultime ore di vita
Gli agenti, dopo aver identificato l’uomo, hanno contattato la moglie di Cassandro per avvisarla della morte del marito e per avere informazioni sulle sue ultime ore di vita. Tutti le ipotesi rimangono aperte, seppur alcune restano sullo sfondo.
Per esempio, a iniziare da una possibile aggressione per rapina finita male, visto che il 38enne aveva con sé il cellulare, oppure un malore improvviso. La pista al momento maggiormente seguita è quella del gesto volontario, ma resta sempre da chiarire perché Alessandro abbia scelto proprio quel luogo isolato e lontano da casa e se ci siano stati precedentemente manifestazioni che possano aver fatto pensare all’intenzione di suicidarsi.
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Lo Shuttle sequestrato
Nel frattempo lo Shuttle Malpensa appartenente ad una compagnia privata di trasporti è stato posto sotto sequestro e trasportato in un deposito di Cologno Monzese al fine di essere analizzato nei dettagli dagli specialisti della Scientifica.
Pare, che il pullman non risulta abbia riportato danni alla carrozzeria. Questo particolare fa pensare che l’impatto sia avvenuto solo con gli pneumatici dell’autobus e che il corpo del 38enne fosse già steso sull’asfalto. Lo Shuttle è dotato di una telecamera e il video verrà analizzato dagli agenti.
Verrà controllato anche lo smartphone dell’uomo, alla ricerca di probabili messaggi o chat che possano spiegare la sua drammatica fine in una notte di fine maggio a Milano.