Sono ore di tensione per i cittadini milanesi. In città si sta diffondendo una variante di morbillo che fa preoccupare: ecco cosa si sa
Il morbillo è una malattia infettiva. A causarla è un virus del genere morbillivirus, che determina una sindrome contagiosa che colpisce soprattutto i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni. Nelle ultime ore, nell’area di Milano, sono stati accertati cinque casi di una nuova variante di morbillo, che quindi sfugge ai test ad oggi in circolazione.
Come si è imparato a capire durante la pandemia di Sars-CoV-2, le nuove varianti rappresentano un problema importante per quanto riguarda le malattie infettive. Queste, infatti, spesso riescono ad infettare di nuovo anche i soggetti già immunizzati per la variante precedente e, inoltre, potrebbero resistere a eventuali vaccini e test diagnostici. È proprio questo il caso della nuova variante di morbillo diffusa a Milano: ecco qual è la situazione.
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L’Università Statale di Milano, in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, ha pubblicato una ricerca su Eurosurveillance nella quale si evidenzia come la variante di morbillo ad oggi in circolazione possa necessitare di nuovi test aggiornati poiché, se dovesse diffondersi ulteriormente, potrebbe arrivare a costituire un problema per la salute pubblica.
Tra i cinque casi riscontrati non sembrano esserci chiari legami epidemiologici. Tre delle persone contagiate hanno vissuto di recente un viaggio in Thailandia, Italia meridionale e Uzbekistan. In questi casi, la positività al virus è stata riscontrata mediante il rilevamento di immunoglobuline virus-specifiche con test sull’Rna del morbillo.
Il paziente che aveva viaggiato in Thailandia, così come quello che era stato in Italia meridionale, riportava una variante di morbillo caratterizzato da tre mutazioni in precedenza già evidenziate da ricercatori svizzeri. Queste hanno quindi determinato la, seppur leggera, perdita di sensibilità del test.
Secondo i ricercatori, il virus del morbillo con le mutazioni sta già circolando in Italia. Gli studi in corso, infatti, rivelano una situazione sempre più simile a quella già delineata in Svizzera, dove questo virus è arrivato precedentemente. Secondo la relazione pubblicata venerdì 16 febbraio dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il crescente numero di contagi del morbillo preoccupa soprattutto le situazioni a bassa copertura vaccinale.
Il gruppo più a rischio è quello dei bambini sotto ai 12 mesi di età, troppo piccoli per essere vaccinati così come gli adulti e i bambini immunodepressi. Per interrompere la circolazione di questo virus mutato è necessario che si vaccini con due dosi almeno il 95% della popolazione. “La vaccinazione protegge e salva vite umane, è uno degli strumenti a nostra disposizione più potenti contro il morbillo e molte altre malattie infettive” ha specificato Stella Kyriakides, commissaria per la salute in Commissione europea.