E’ stato arrestato il 27enne libico che sul treno in partenza da Milano direzione Lodi ha aggredito 3 persone. L’anno scorso a Voghera era stato fermato mentre in strada urlava “Allah Akbal” armato con un roncolo
E’ un volto noto alle forze dell’ordine che sabato mattina lo hanno finalmente arrestato dopo aver aggredito sul treno della linea S1 in partenza da Milano e diretto a Lodi tre persone. Il 27enne libico già l’anno scorso a Voghera era stato fermato mentre in strada, impazzito e armato con un roncolo gridava “Sono un soldato di Dio, Allah Akbal”.
Tanta la paura sabato scorso sul convoglio del treno quando l’aggressore, per cause non ancora accertate, ha iniziato a urlare verso gli agenti e il controllore del treno. Fortunatamente è stato fermato con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Sul treno della linea S1 in partenza per Milano il 27enne originario della Libia era salito senza biglietto. Quando gli è stato chiesto di scendere poiché sprovvisto del titolo di viaggio si è rifiutato e all’arrivo della polizia ferroviaria avrebbe fatto resistenza e aggredito tre persone, causando anche un ritardo di oltre un’ora al treno in partenza.
Avrebbe aggredito uno degli agenti, il quale ha ricevuto in ospedale tre giorni di prognosi, poi l’uomo sarebbe stato trasferito nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Codogno per una visita e qui avrebbe colpito anche un’infermiera. Non contento, il 27enne avrebbe successivamente colpito anche una terza persona, un poliziotto della questura di Lodi.
L’agente ha riportato una prognosi di cinque giorni. Il libico, un senza tetto, è stato quindi arrestato dalla polizia di Stato a Lodi per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e trattenuto in custodia cautelare in carcere in attesa del giudizio.
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Il senza tetto nel 2022 era stato fermato dagli agenti della Polizia di Milano con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, dopo che i poliziotti lo avevano bloccato per la strada con in mano una roncola.
Mentre gli agenti cercavano di fermarlo l’uomo aveva urlato a squarciagola: “Allah Akbar” e “Sono un soldato di Dio”, colpendo contemporaneamente una volante della Squadra Mobile con l’arma che brandiva. Successivamente aveva patteggiato un anno di reclusione con pena sospesa e scarcerato. Dalle indagini di allora, non risulta fossero emersi legami con gruppi terroristici.