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Cronaca

Massacrò di botte il cognato per difendere la sorella. Al via il processo

Massacrò nell’aprile del 2023 in via Piave a Vigevano il cognato 28enne Daniel Angel Alvarado Mejia. A distanza di un anno dal delitto parte il processo per il 35enne peruviano Maria Pierre Arteaga Rodriguez

Si è aperto davanti alla Corte d’Assise di Pavia il processo di primo grado che vede accusato di omicidio il 35enne peruviano Mario Pierre Arteaga Rodriguez per aver ucciso, nell’aprile dello scorso anno, il suo connazionale e cognato di 28 anni  Daniel Angel Alvarado Mejia.

Massacrò di botte il cognato per difendere la sorella. Al via il processo al peruviano 35enne di Vigevano (ANSA) milano.cityrumors.it

La vittima venne ammazzata di botte a Vigevano e più precisamente in via Piave in seguito a una lite scaturita tra i due a causa della fidanzata della vittima, nonché sorella dell’imputato. Oggi è partito il processo a carico dell’imputato.

Il processo

Il 35enne Rodriguez accusato del delitto di Vigevano era stato rinviato a giudizio dal gup di Pavia a marzo, dopo che all’imputato era stata negata la richiesta di rito abbreviato condizionato. Nella giornata di ieri, venerdì 3 maggio 2024, la difesa ha sollevato un’eccezione preliminare, che pone l’accento sulla mancata traduzione in spagnolo del decreto che dispone il rinvio a giudizio, chiedendo così la remissione degli atti al gup e la messa in libertà dell’uomo per decorrenza dei termini.

Massacrò di botte il cognato per difendere la sorella. Al via il processo al peruviano 35enne di Vigevano (ANSA) milano.cityrumors.i

Il presidente della Corte d’Assise di Pavia, la giudice Elena Stoppini, ha permesso la traduzione del decreto ma non ha rimesso gli atti al gup. Così il 35enne Mario Pierre Arteaga Rodriguez resta in carcere per la nuova decorrenza dei termini. Inoltre, il giudice ha anche rinviato l’apertura del dibattimento al prossimo 31 maggio.

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L’omicidio di via Piave

Secondo le accuse, il giorno del delitto avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 aprile del 2023 in via Piave a Vigevano i due uomini si trovavano in un’abitazione. La sorella dell’imputato, all’epoca dei fatti era la fidanzata della vittima e dunque, tra i due uomini c’era un rapporto di parentela, anche se non in via ufficiale.

Secondo le indagini la coppia di fidanzati avrebbe avuto un violento litigio durante la serata, in cui sarebbe intervenuto, a un certo punto, anche il fratello della ragazza, ovvero l’assassino del 28enne, in difesa della sorella. In questo contesto, la vittima è morta dalle botte ricevute dal cognato. L’imputato poi, era fuggito trovando riparo nella cantina della casa di un suo conoscente e connazionale, sempre a Vigevano.

Qui era rimasto per un breve periodo di tempo finché le forze dell’ordine non l’hanno individuato e portato in carcere con l’accusa pesante di omicidio. La difesa ha sempre sostenuto che l’imputato non voleva uccidere, chiedendo di derubricare l’omicidio da volontario a  preterintenzionale, ma il gup aveva respinto la richiesta. Anche perché sembra che il 35enne avesse, in un altro episodio accaduto tre mesi prima del delitto, già aggredito il fidanzato della sorella a seguito di una furente lite. Costituita parte civile la madre della vittima, la signora Maria Jesus Alvarado Quìroz, assistita dall’avvocato Laura Sforzini.