Leroy Merlin, si allarga la protesta dei lavoratori: “Non ci fermeremo, il problema diventerà nazionale”

Le proteste dei lavoratori del colosso francese Leroy Merlin si allargano sempre di più con azioni dimostrative atte a scongiurare la chiusura dei depositi logistici nel Piacentino e nel Milanese. Il sindacalista Mongiovì: “Non ci fermeremo”

Dopo i “nulla di fatto” durante le trattative tra il sindacato Si Cobas e l’azienda francese Leroy Merlin, si sono registrate diverse incursioni nei negozi del colosso che, secondo quanto riportato dalla società, almeno una trentina. Gli ultimi due in ordine di tempo sono i punti vendita di Assago e Rozzano, nel Milanese, dove circa 50 carrelli della spesa sono stati abbandonati carichi di merce davanti le casse.

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Leroy Merlin: dai sabotaggi dei negozi ai licenziamenti a catena (ansa) milano.cityrumors.it

In tutta questa confusione, i lavoratori stanno al momento bloccando il deposito nel Piacentino e a Mantova, e in ultimo anche quello di Montichiari, in provincia di Brescia, dove diversi dipendenti sono davanti l’ennesimo polo logistico dell’azienda francese.

La vicenda Leroy Merlin

Tutto è iniziato quando Leroy Merlin ha comunicato, lo scorso 26 ottobre, i licenziamenti dei dipendenti per i servizi prestati a Castel San Giovanni. Decisione giunta dopo l’incontro con il management della Iron Log, cioè il fornitore di servizi logistici che gestisce non solo il National Distribution Center in provincia di Piacenza ma anche quello sito a Colleferro, in provincia di Roma.

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Leroy Merlin: dai sabotaggi dei negozi ai licenziamenti a catena (ansa) milano.cityrumors.it

Il motivo rivelato dall’azienda riguarda, come riporta anche il Corriere della Sera: “l’idea di una nuova strategia distributiva, che privilegia sempre più la vicinanza ai clienti finali con una presenza più capillare in Italia”. Inoltre, l’azienda ha diramato un comunicato stampa in cui è scritto, nero su bianco, che le prestazioni del distaccamento in provincia di Piacenza sarebbero state “gravemente al di sotto degli standard minimi di mercato, con una perdita di valore di oltre 24 milioni di euro negli ultimi 3 anni, per ragioni non imputabili a Leroy Merlin”.

Infine, Leroy Merlin evidenzia anche i circa 180 milioni di merce ferma nel deposito e risultante inutilizzabile a causa delle proteste dei lavoratori. Nel comunicato precedente, riferito a un mese fa, si legge che: “Il piano complessivo di rafforzamento della struttura logistica si stima possa generare nei nuovi centri 700 posti di lavoro indiretti”.

Le proteste dei lavoratori

I lavoratori non ci stanno e si fanno sentire con la voce di Ruben Mongiovì, dipendente della Iron Log e rappresentante sindacale della Si Cobas Piacenza che, a seguito della comunicazione arrivata dall’azienda in merito al danneggiamento della merce in deposito, risponde a tono: Non abbiamo mai danneggiato la merce che abbiamo spostato nei negozi dell’azienda, e quando siamo entrati ci siamo sempre scusati con i clienti e con i lavoratori per il disagio che stavamo arrecando, abbiamo registrato tutto nelle dirette sui nostri canali social”.

Poi il sindacalista continua spiegando, come cita anche il quotidiano: “Continueremo ad andare avanti a bloccare altri depositi. Se oggi siamo arrivati fino a Brescia, abbiamo manifestanti anche davanti al deposito di Mantova e Settala. L’azienda ha avanzato proposte che noi riteniamo insufficienti con condizioni peggiorative e un’indennità di disagio di 5 mila euro lordi per chi accetti il trasferimento a Mantova, che sono briciole come incentivo”.

Infine, il lavoratore conclude il suo intervento dichiarando: “L’ultima proposta arrivata dall’azienda prevedeva il mantenimento solo di 80 lavoratori trasferiti nell’hub a Mantova ma noi chiediamo il reintegro e il mantenimento dei posti di lavori di Castel San Giovanni o degli incentivi all’esodo seri. Finché non ci sarò una risoluzione delle problematiche in corso proseguiremo con la nostra battaglia, sia ne magazzini che nei negozi. Da ora il problema non è più di Castel San Giovanni ma è a livello nazionale e Si Cobas si attiverà per questo”.

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