Leroy Merlin, i negozi nel mirino: vandalizzate le strutture di Assago e Rozzano

Leroy Merlin, il celebre negozio di arredamento nel mirino. A Milano diversi negozi vandalizzati, in particolare le sedi di Rozzano e Assago.

Leroy Merlin continua tra dubbi e paure. Il noto negozio di arredamento, con particolare attenzione all’artigianato e bricolage, è finito nel mirino dei facinorosi. Da qualche settimana le sedi di Assago e Rozzano sono state danneggiate dall’interno con merce distrutta e lanciata dagli scaffali.

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Leroy Merlin, paura ad Assago e Rozzano – milano.cityrumors.it

Alcune parti delle strutture sono anche state divelte nella maniera peggiore. Atti dettati dalla frustrazione su cui ancora s’indaga. Secondo gli esperti e qualche esponente delle Forze del’Ordine, si tratterebbe della rappresaglia di qualche dipendente. Le sedi, infatti, rischiano di chiudere e lasciare senza lavoro centinaia di dipendenti con famiglie a carico.

Leroy Merlin, danneggiate le sedi di Assago e Rozzano

Una situazione spiacevole che, spesso, sfocia in rabbia comunicata nella maniera più diretta e meschina. Sono più di trenta gli attacchi che il brand ha subìto negli ultimi 40 giorni, per la precisione da quando sarebbero stati avvisati i fornitori di non servire più i negozi in questione che sarebbero prossimi alla chiusura.

Paura nei negozi dopo i licenziamenti – milano.cityrumors.it

Un punto di non ritorno. Persino i sindacati che hanno cercato un piano di risanamento devono arrendersi all’evidenza perchè non possono più evitare l’unica soluzione possibile: questione di conti e introiti che non ci sono. Esattamente quel che rischia di essere il futuro di molte persone tra Assago e Rozzano.

La frustrazione alimenta la rappresaglia

Leroy Merlin ha sempre basato il proprio credo sulla cooperazione, stavolta sarà costretto – nelle sedi indicate – a rivedere la sua politica. Anzi, di fatto, a cancellarla. Nella speranza che tra qualche mese possa esserci una prossima apertura. A molti, nel frattempo, sarebbe stato offerto il ricollocamento in altre sedi.

Non tutti hanno accettato per via delle strutture esageratamente fuori mano. Quindi non ci sono alternative, se non cambiare vita. Facile a dirsi, meno a farsi. Intanto, il conto alla rovescia verso la fine è scandito dallo sgomento: tra atti vandalici e mancanze, si cerca di rimettere insieme i pezzi. Non solo in senso figurato.

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