Una banda di ladri che si dedicava a furti seriali di zaini e trolley a danno di turisti tra aeroporti e stazioni di Milano è stata individuata dalla polizia che ha sequestro una refurtiva particolarmente ingente
Il colpo apparentemente più sfruttato e banale, quello a danno di turisti, solitamente distratti dalle operazioni di arrivo e dalla difficoltà logistica di capire dove e come spostarsi.
Una banda che aveva fatto di questa operazione la propria specialità aveva accumulato decine di colpi a Milano tra Linate e Malpensa, senza rinunciare a frequenti incursioni nelle principali stazioni milanesi, in particolare Centrale, Porta Garibaldi e Cadorna. La polizia li ha arrestati dopo avere seguito le tracce degli Air Tag.
I tre ladri, tutti giovani e di origine algerina, erano davvero molto attivi e colpivano con estrema frequenza badando più alla quantità che alla qualità. Una volta intercettato il malcapitato turista attendevano il momento di fatidica distrazione e lo alleggerivano di quello che potevano. Zaini, trolley, anche valigie, se lasciate malauguratamente in giro incustodite.
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I colpi si sono moltiplicati, e con essi le denunce, sempre più numerose tra Linate, Malpensa e le stazioni cittadine. Fino a quando uno delle vittime non ha rintracciati il proprio zaino grazie a un Air Tag.
Gli Air Tag sono un brevetto Apple. Un sensore geolocalizzante, un oggetto che spesso non si nota nascosto tra vestiti o infilato in una delle tasche della borsa consente di rintracciare l’oggetto rubato con una certa precisione attraverso una applicazione. Si tratta dello stesso identico brevetto che consente di rintracciare telefonini e computer. Ma l’Air Tag, infilato in una borsa, diventa di fatto una traccia indelebile. Se il ladro non si accorge della sua presenza rintracciare ciò che viene rubato è relativamente facile
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Agli agenti di polizia una volta verificata la denuncia di un turista italiano, derubato all’aeroporto di Linate, non è rimasto altro che seguire la traccia dell’Air Tag che li ha condotti direttamente all’appartamento dove si trovava la refurtiva.
L’operazione si è conclusa ieri, venerdì 6 dicembre, in un appartamento ben preciso, segnalato dal bip dell’Air Tag, in via Arquà, nei pressi di via Padova. Una volta sul posto gli agenti hanno individuato tre persone che, allarmati dalla presenza della polizia ha cercato di sparire.
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I poliziotti li hanno fermati all’interno di in un appartamento dove, con un’irruzione, hanno scoperto un vero e proprio deposito di beni rubati, comprendente valigie, zaini e capi d’abbigliamentoq quasi tutti di grande valore. Ma cosa più importante tra questi c’erano anche gli oggetti appena sottratti all’aeroporto di Linate.
Le indagini non si sono fermate. Grazie all’analisi delle immagini della videosorveglianza e ai controlli della polizia di frontiera, gli agenti hanno collegato i tre arrestati ad almeno quattro altri furti.
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Uno di questi risale al 29 novembre, quando una donna di 61 anni è stata derubata della sua borsa in via Dante. In un altro caso, tre turisti cinesi si sono visti sottrarre le valigie, mentre una donna americana, in transito alla stazione Centrale, si è ritrovata senza trolley, zaino e fotocamera. Anche in quest’ultimo caso, il dispositivo Air Tag ha giocato un ruolo fondamentale per individuare i responsabili.
Dei tre arrestati, solo uno è risultato minorenne ed è stato trasferito al carcere minorile Beccaria. Gli altri due sono stati condotti a San Vittore. L’appartamento dove i ladri operavano, pieno di refurtiva, è stato posto sotto sequestro. I beni verranno inventariati e restituiti ai proprietari seguendo la traccia delle varie denunce.