Controverso episodio a Vimodrone dove i Carabinieri fermano un’auto con due banditi a bordo che insieme alle armi ospitavano anche un ragazzino
Dovranno spiegare la provenienza delle armi, il loro scopo, ma anche il fatto che a bordo di un’auto insieme a loro ci fosse anche un ragazzino di 12 anni.
Una terza persona, che ora risulta denunciata e indagata a piede libero, un italiano, è riuscito a darsi alla fuga al momento del fermo.
L’episodio è avvenuto giovedì pomeriggio poco dopo le 18 a Vimodrone, comune a nordest di Milano ai confini con la provincia di Monza e Brianza. Impegnati in un normale controllo sul territorio con un posto di blocco, una pattuglia di Carabinieri ha imposto l’alt a una vettura che per tutta risposta ha accelerato dandosi alla foga.
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Ai Carabinieri non è rimasto altro che tentare un inseguimento che per fortuna dalla Padana Superiore è durato poco, considerando il grande traffico del rientro.
A bordo i militari hanno rinvenuto con un carico pesante: pistole, una mazza da baseball e dei passamontagna. A quanto sembra tutto l’occorrente per una rapina.
A bordo del veicolo c’erano quattro persone, tra cui un ragazzino di appena 12 anni. Due gli uomini tratti in arresto: un 26enne originario del Burkina Faso e un 22enne egiziano, arrestati con l’accusa di porto abusivo di armi da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale a causa del posto di blocco forzato.
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Uno dei due, il conducente della macchina, ha tentato anche di darsi alla fuga a piedi lasciando l’auto. Ma nel tentativo di correre via ha finoto per perdere in modo davvero molto maldestro anche una pistola Beretta modello 34 calibro 9, completa di caricatore e cinque colpi. La matricola dell’arma non era registrata nei database: e si pensa a una sua provenienza illecita.
È stata proprio la presenza di questa pistola leggera a suggerite una perquisizione dell’auto molto più approfondita che in effetti ha rivelato un autentico arsenale nascosto nell’auto. Tra le armi sequestrate c’erano una Glock calibro 9 con silenziatore e sei munizioni, 36 proiettili, un coltello, una mazza da baseball in alluminio e tre passamontagna.
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Il terzo passeggero sarebbe un un 25enne italiano, che per il momento risulta irreperibile ed è indagato a piede libero. La presenza del ragazzino di 12 anni, parente di uno degli arrestati, rende la vicenda ancora più inquietante il caso.
Le autorità stanno cercando di far luce sull’utilizzo previsto per le armi trovate nell’auto. Gli investigatori sospettano che potessero essere usate per rapine o altre attività criminali.
I due arrestati sono attualmente detenuti nel carcere di Monza, mentre continuano le ricerche per identificare il 25enne fuggito e comprendere il suo ruolo nei fatti. La vicenda ha sollevato particolare allarme per l’impiego di un silenziatore, indicativo di un potenziale scenario delittuoso pianificato.