Inchiesta dossieraggi, Alex Britti vittima di una trappola: “Mi hanno pedinato”

E’ finito al centro dell’inchiesta sui dossieraggi illegali anche il cantante Alex Britti. L’artista ha depositato una nomina come “persona offesa”, sarebbe stato vittima di una trappola

Al centro dei presunti dossieraggi illegali a opera dell’agenzia investigativa Equalize di Carmine Gallo ed Enrico Pazzali finisce anche il cantante Alex Britti che, tramite il suo legale, nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Dna, ha depositato una nomina come “persona offesa”.

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Inchiesta dossieraggi, Alex Britti vittima di una trappola: “Mi hanno pedinato” – ANSA – Milano.cityrumors.it

Infatti, l’artista ha dichiarato di essere stato pedinato. Dalle indagini, emergerebbe che Fulvio Pravedelli, ex di Publitalia, avrebbe provato a raccogliere informazioni compromettenti sul cantante romano.

La trappola ad Alex Britti

Dai documenti dell’inchiesta hacker, Alex Britti, finito al centro delle indagini, fa sapere: “La cosa più grave è che mi hanno anche pedinato”. A farlo cadere in “trappola” sarebbe stato Fulvio Pravadelli – ex di Publitalia e direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo, attualmente indagato.

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Inchiesta dossieraggi, Alex Britti vittima di una trappola: “Mi hanno pedinato” – ANSA – Milano.cityrumors.it

L’uomo avrebbe cercato di estrapolare notizie compromettenti sul cantante che in quel periodo si stava separando dalla figlia con una causa civile molto complessa. Ad essere vittima però non è solo lui ma anche un amico di Britti.

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L’intercettazione di Carmine Gallo

Nella trascrizione di un’intercettazione di Carmine Gallo, ora agli atti, si legge: “Noi li abbiamo fatti anche fermare quando sono arrivati qua in stazione Centrale, con un controllo della Polizia, perché ci siamo inventati che potevano avere, non lui eh, quell’altro, qualcosa”.

Infine, alcuni giorni fa anche Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo Maria indagato in questo caso, ha depositato una nomina come persona offesa così come ha fatto lo stesso Alex Britti. Mentre, come riporta anche Ansa, Arpe, uno degli oltre 60 indagati nell’inchiesta, ha depositato una memoria difensiva con il legale Davide Steccanella.

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