L’inchiesta Luxuria seguita dai Carabinieri di Brescia ha portato alla luce un giro di prostituzione e furti di auto messi in atto da una presunta associazione delinquenziale composta da 10 persone, oggi tutti in manette. Nell’indagine indagato anche un noto avvocato penalista
Sono scattate le manette per 10 individui ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di riciclaggio e ricettazione, nonché del reato di sfruttamento della prostituzione. Di questi, 5 sono finite in carcere, 2 ai domiciliari e 3 sottoposte a obbligo di firma.
L’indagine denominata Luxuria ha sgominato una presunta banda criminale che rubava auto, moto e furgoni per poi rivendere i veicoli, cannibalizzati, sotto banco attraverso un giro di ricettazione e riciclaggio.
Le indagini condotte dalla pm Claudia Moregola e dai carabinieri di Brescia, prendono l’avvio nel novembre dello scorso anno (2023) dopo un arresto per il furto di un motorino e di un carroattrezzi dal deposito giudiziario di Erbusco (Brescia). Da qui l’inchiesta Luxuria che nel tempo ha ricostruito la dinamica degli eventi dilettuosi accaduti e la stessa associazione criminale scoprendo che al vertice della stessa c’era un carrozziere, Diego Maffolini.
L’uomo dal 2020 gestiva la richiesta di mezzi rubati e il conseguente passaggio dei pezzi smontati dalle auto, moto e altri veicoli, tra la Ricar srl di Alfianello e la Nuova Frassine di Torbole, entrambe di sua pertinenza.
Accanto al carrozziere figurano, Albert Meshi e Roberto Linetti, dipendenti presunti della carrozzeria che avevano il compito di “cannibalizzare” i mezzi rubati anche in altre province. Poi c’era Okhita, l’uomo incaricato nel trafugare le auto, mentre la compagna di questo, Giovanna Minelli, era addetta al supporto logistico.
Ma nell’inchiesta Luxuria spunta anche un giro di prostituzione che rendeva alla presunta associazione criminale un giro di affari molto cospicuo. Infatti secondo l’accusa, la 58enne Giovanna Minelli, fidanzata di Okhita, l’uomo incaricato dei furti d’auto, avrebbe anche fatto da “maitresse” in diverse case chiuse all’interno delle quali organizzava incontri sessuali e gestiva i compensi delle singole prestazioni con diverse prostitute.
Questa seconda attività messa in piedi quasi 15 anni fa pare fruttasse 2mila-10mila euro al mese per caso. In questo filone d’inchiesta risulta essere indagato anche un noto avvocato penalista di Brescia che pare avrebbe favorito il giro di prostituzione.
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I carabinieri di Brescia hanno posto sotto sequestro l’officina di Flero, dove i mezzi rubati venivano poi portati per essere rivenduti, insieme ad uno sfascia carrozze di Torbole, quattro appartamenti tra Brescia e Bovezzo, e un camper.
In carcere sono invece finiti il 56enne di Iseo, Diego Maffolini, al vertice della presunta banda criminale, il 58enne Roberto Linetti di Brescia, la 58enne Giovanna Minelli residente a Cazzago, il 40enne albanese Albert Meshi e il marocchino 46enne Abdelkir Okhita.
Mentre agli arresti domiciliari sono finiti Lara Belleri, 54enne di Lumezzani e la 76enne bresciana Rosalinda Lorini.