E’ nutrita di nomi celebri della politica regionale la lista delle persone che hanno ricevuto la comunicazione di chiusura delle indagini e l’avviso di garanzia che di solito precedono la richiesta di rinvio a giudizio: Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, ex sindaci del capoluogo lombardo; Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia; Riccardo De Corato ex assessore comunale e ora assessore alla Sicurezza in Regione; Davide Boni ex presidente del Consiglio regionale lombardo e Daniele Belotti ex assessore lombardo.
Le indagini sono relative a diverse esondazioni del fiume Seveso nella zona nord di Milano e fanno parte dell’inchiesta avviata nel 2015 dal pm Maura Ripamonti e coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, con l’ipotesi di disastro colposo. I danni “a strutture ed infrastrutture pubbliche, imprese, abitazioni” sono stati calcolati in circa 178 milioni di euro: è questa la cifra complessiva dei danni derivanti dai comportamenti contestati e causati da una serie di inondazioni del Seveso tra il 2010 e il 2014, avvenute tutte nel quartiere di Niguarda.
L’assessore Marco Gramelli, al ricevimento dell’avviso di garanzia, ha rilasciato la seguente dichiarazione su Facebook: “Oggi ho ricevuto dalla Procura della Repubblica di Milano un’informazione di garanzia e un avviso di conclusione delle indagini per un reato colposo in relazione alle esondazioni del Seveso del 2014, in qualità di assessore alla protezione civile del Comune di Milano. Ho massima fiducia nell’operato della Magistratura, che sta svolgendo le indagini su un tema così importante per la città di Milano”, ribadendo anche che il suo impegno per la soluzione del problema del Seveso, è sempre stata massimo.