La morte della 53enne trovata a Peschiera resta avvolta nel mistero, diversi buchi nelle ultime ore di Erika Ferini Strambi, le indagini sono concentrate sul suo cellulare scomparso.
Ci sono ancora molte cose da chiarire nella morte di Erika Ferini Strambi, la donna di 53 anni rinvenuta morta dopo alcuni giorni in un campo di Peschiera Borromeo.

La donna, 53 anni, dipendente Luxottica, è stata trovata morta a dieci giorni dalla sua scomparsa, con il corpo ormai irriconoscibile. Accanto a lei solo una scarpa, le stampelle che la donna, portatrice di handicap usava per aiutarsi a camminare, gli slip sfilati e un mistero che si fa più inquietante col passare delle ore.
La morte di Erika Ferini Strambi
Il ritrovamento del corpo di Erika Ferini Strambi è avvenuto a circa duecento metri dalla sua auto, una Mini Cooper nera finita in un fosso, in un’area frequentata da spacciatori e difficile da controllare.
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Al momento, per gli inquirenti, il nodo cruciale resta il cellulare. È attraverso quello – se ritrovato – che si potrebbero ricostruire gli ultimi momenti di Erika. L’ultimo segnale registrato risale alla notte del 5 luglio, quando lo smartphone ha agganciato una cella tra Peschiera e Pantigliate, senza però generare alcun messaggio o telefonata. L’ipotesi è che il telefono possa essere ancora nella zona. Per questo, d’intesa con il Comune, si sta valutando di tagliare la vegetazione alta per agevolare le ricerche.
Un sospetto: il femminicidio
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sui progressi dell’indagine, ma un dettaglio ha fatto scattare un’ipotesi drammatica: gli slip abbandonati accanto al corpo. Un indizio che potrebbe orientare l’indagine verso il femminicidio, anche se al momento non ci sono certezze.
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Gli esami autoptici, ancora da fissare, saranno fondamentali per stabilire la causa della morte e l’eventuale presenza di traumi o segni di violenza. Le indagini sono nelle mani del Reparto operativo dei carabinieri di Milano e coordinate dalla Procura.
Le ultime ore di Erika Ferini Strambi
Nella sera del 5 luglio Erika era uscita per una serata karaoke in un locale di Segrate. Da lì si sono perse le sue tracce. Nessun allarme è partito dal suo telefono, né chiamate a conoscenti o messaggi. Alcuni amici raccontano che negli ultimi tempi frequentava uomini conosciuti occasionalmente, ma dai primi controlli su tabulati e contatti telefonici non sono emersi elementi utili.
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È possibile che abbia incontrato qualcuno quella sera e che l’incontro si sia trasformato in tragedia.
Le parole del padre: “Non era sola”
A raccontare il vuoto lasciato da Erika è soprattutto suo padre, Aldo Sergio, che ha denunciato per primo la scomparsa e che ora chiede giustizia: “Non era da sola, ne sono certo e sicuramente da sola non è arrivata in quel campo. Qualcosa l’ha spaventata – ha detto l’uomo tra le lacrime – è inconcepibile che abbia abbandonato la macchina da sola in mezzo ai campi. C’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutta questa storia, e spero che chi sa parli, anche in forma anonima”.
Le indagini proseguono, mentre la città si interroga sul destino di una donna sola, scomparsa in una notte apparentemente normale e ritrovata senza vita, in uno scenario che somiglia troppo a quello di altre tragedie che, purtroppo, Milano e l’Italia hanno già conosciuto.