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Cronaca

Due donne accusate di sextortion: adescavano uomini sul web ricattandoli di divulgare video intimi. Sequestrati oltre 130mila euro

Sarebbero almeno una decina gli uomini caduti nella trappola della sextortion: adescati sul web e poi minacciati di divulgare i filmati hard se non avessero pagato. Accusate di estorsione a sfondo sessuale due donne nel Lodigiano

Prendevano di mira il malcapitato di turno, un uomo, e sul web lo adescavano da vere professioniste del sesso. Poi, però, una volta che la vittima era caduta nella rete, le due donne ricattavano l’uomo minacciandolo di divulgare il video dell’incontro intimo in rete se non avesse pagato la somma di denaro richiesta.

Due donne accusate di sextortion nel Lodigiano. Minacciavano uomini adescati sul web con richieste di denaro. Sequestrati beni dal valore di 130 mila euro. (milano.cityrumors.it)

Un’estorsione a tutti gli effetti che prende il nome di “sextortion” e che ha portato una decina di uomini a cadere vittime di due donne senza scrupoli. Succede a Casalpusterlengo, provincia di Lodi. Una storia che ha il suo giusto finale poiché le fiamme gialle del comando provinciale Lodigiano hanno arrestato le due ricattatrici.

Le indagini dei Finanzieri

I Finanzieri della Tenenza di Casalpusterlengo, comando provinciale di Lodi, coordinati dalla locale Procura, hanno eseguito un provvedimento di arresti domiciliari e di presentazione alla polizia giudiziaria a Casalpusterlengo a carico di due donne indagate per estorsione a sfondo sessuale e circonvenzione di incapace.

Due donne accusate di sextortion nel Lodigiano. Minacciavano uomini adescati sul web con richieste di denaro. Sequestrati beni dal valore di 130 mila euro. (milano.cityrumors.it)

Sequestrati dalle Fiamme gialle anche il profitto dei reati che ammonterebbe a 130.500 euro. Le indagini dei militari hanno accertato una decina di vittime di “sextorsion” cadute nella trappola di due donne, residenti nella provincia di Lodi.

I sequestri

Nell’attività investigativa sono stati sequestrati alle due truffatrici, oltre che agli oltre 130mila euro anche il 50% del valore di un’unità immobiliare pari al valore di 50.000 euro, una macchina di grossa cilindrata del valore di 40.000 euro, diversi cellulari e computer e, infine le disponibilità finanziarie in diversi istituti di credito.

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Cos’è il sextortion

I ricattatori che usano la sextortion come metodo di estorsione adescano le proprie prede online. Una volta avuto il materiale compromettente, video e foto a sfondo sessuale del malcapitato, minacciano la persona con richieste di denaro. Il termine inglese “sextortion” è infatti composto dalla parola “sex” (sesso) e da “extortion” (estorsione).

In pratica, la vittima in questione riceve sulle piattaforme social, per esempio Facebook, Instagram o un’altra qualsiasi app di appuntamenti, un invito da una persona sconosciuta del sesso opposto, spesso molto attraente, o una richiesta d’amicizia. Dopo aver accettato l’amicizia dello sconosciuto, quest’ultima inizia a coinvolgere la vittima presa di mira partendo da una semplice conversazione.

Solo dopo aver acquisito una certa fiducia nell’altro il ricattatore propone di passare alla fase successiva, ovvero una videochiamata per esempio tramite Skype. E a quel punto, il truffatore convince la vittima a commettere atti sessuali come spogliarsi, masturbarsi, danzare nuda o assumere pose compromettenti. Tutte le azioni vengono segretamente registrate. In seguito, il malcapitato viene contattato dal criminale con una richiesta di denaro minacciando la vittima di pubblicare le immagini sul web con tanto di nome. Oppure ricattano la persona di inviare il materiale sensibile via e-mail alla moglie/marito, amici, datore di lavoro o postare il link del filmato intimo sui social.