Una baby gang formata da sette adolescenti ha brutalmente pestato dei coetanei fuori da scuola. Ad incastrarli un video: cosa è successo
I fatti di cui parliamo risalgono a gennaio 2024 e, se già allora non c’era una ragione evidente né apparente per quella brutale aggressione, anche oggi a distanza di nove mesi sfugge a tutti il senso di quanto hanno fatto. Ad incastrarli, però, un video registrato da uno dei carnefici e poi fatto girare in una chat Whatsapp: cos’è successo.
Nelle scorse ore, i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso a Milano hanno eseguito un’ordinanza cautelare con l’accusa di lesioni gravi verso tre 16enni e, per uno di loro, anche di atti persecutori. Il video, infatti, li mostra mentre si scagliano brutalmente contro due coetanei attesi fuori scuola, l’Istituto Tecnico Einaudi di Magenta. Ecco che ne sarà di loro adesso.
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La brutale aggressione
Il video non mente e mostra una brutalità che, anche guardandola, sembra impossibile da credere. I tre indagati, insieme ad altri quattro coetanei non ancora identificati, si sarebbero scagliati contro a due coetanei fuori scuola, il 19 gennaio scorso. Una delle due vittime veniva già presa di mira con atti di bullismo, motivo per il quale uno dei tre 16enni oggi identificati dai Carabinieri è accusato anche di atti persecutori.
Di fatto, i sette si sarebbero scagliati contro i due coetanei con una violenza inaudita e, brandendo una spranga, li avrebbero colpiti più volte, anche in faccia: una delle due vittime avrebbe perso brevemente conoscenza e sarebbe stato ferito anche a un dente per via dei colpi subiti. Nel frattempo che qualcuno della baby gang si scagliava sulle due vittime, qualcun altro registrava il video, subito girato su un gruppo Whatsapp pochi istanti dopo l’aggressione.
L’identificazione e il fermo
Subito dopo la violenza subita, le due vittime si sono rivolte ai genitori e con loro hanno presentato una denuncia alle autorità, fatto in seguito al quale uno dei tre indagati avrebbe minacciato uno dei due ragazzi menati proprio con l’obiettivo di fargli ritirare tutto. Le indagini, però, sono proseguite e fondamentale per l’individuazione dei tre 16enni è stato il video, che li inquadra perfettamente e ne ha permesso il riconoscimento.
Al 16enne leader del branco è stata riconosciuta l’accusa di lesioni gravi e quella di atti persecutori; nonostante la giovane età, ha già dei precedenti per porto di strumenti atti ad offendere e furto. Agli altri due, suoi coetanei, riconosciute invece le accuse di lesioni gravi, sebbene anche loro avessero dei precedenti. Ora tutti e tre sono stati collocati dai Carabinieri in una comunità protetta.