Era il 16 giugno 2014 quando per Massimo Bossetti si aprivano le porte del carcere. A distanza di dieci anni, ecco cosa fa oggi
Dieci anni fa era un lunedì, il 16 giugno. L’allora Ministro dell’Interno Angelino Alfano, verso le 18 del pomeriggio, twitta che è stato individuato l’assassino di Yara Gambirasio, la ragazza di Brembate Sopra trovata senza vita in un campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2010. Il suo nome è Massimo Giuseppe Bossetti, artigiano edile 43enne che, da quel momento, diventa il centro delle cronache tra chi lo accusa e chi lo difende.
A distanza di dieci anni, Massimo Giuseppe Bossetti è ancora in carcere e sta scontando la sua condanna all’ergastolo, confermata dai tre gradi di giudizio. Nonostante ciò e sebbene ci sia la prova del Dna nucleare ad inchiodarlo, lui continua a proclamarsi innocente e c’è una buona fetta di opinione pubblica che lo sostiene. Ecco però le ultime novità sul suo caso e cosa fa oggi in carcere.
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Massimo Giuseppe Bossetti si è proclamato innocente fin da subito e, a sostenerlo, ha avuto non solo i suoi avvocati ma anche una buona fetta di opinione pubblica. Fulcro di questa linea difensiva è lo stesso Dna che l’ha inchiodato che, secondo chi abbraccia la teoria secondo cui lui sia innocente, è una prova troppo esigua per la condanna all’ergastolo. “Il Dna è l’unica prova o presunta tale contro Massimo Bossetti. Se cadrà questa, cadrà anche tutto il resto. Solo allora si potrà parlare di revisione. Oggi mi auguro che ci sia veramente un giudice a Berlino che ammetta questo esame in modo da chiudere la vicenda, in un senso o nell’altro.” ha commentato Claudio Salvagni, uno dei suoi difensori.
La difesa di Massimo Bossetti, infatti, ha più volte chiesto un nuovo esame del Dna rimasto sugli indumenti della vittima, così che si possa provare che l’impresario 43enne non sia Ignoto 1 e che la sua condanna sia ingiusta. Ogni richiesta del genere, però, è stata respinta. “Perché? C’è qualcosa che non deve essere oggetto di una nuova indagine? Si vogliono difendere le precedenti indagini?“, commenta Salvagni in merito. In ogni caso, la difesa ha annunciato che non ha intenzione di mollare la presa e che proseguirà in tal senso.
Nel frattempo che la sua difesa prosegue nel tentativo di dimostrare la sua innocenza, Massimo Bossetti sconta il suo ergastolo nel carcere di Bollate. Qui lavora per una società che produce macchine da caffè e, nel tempo libero, partecipa a tutti i bandi per detenuti che vede esposti in biblioteca. In questi dieci anni, infatti, ha scritto poesie e racconti, ma ha anche partecipato a concorsi artistici e culinari. L’ultimo è stato “Cuochi dentro“, a cui ha partecipato con una ricetta che ha intitolato “Sgranella alle noci con mele e limone“.